Lo stabilimento di Bologna in cui c’era stata un’esplosione è stato dissequestrato e potrà riprendere gradualmente l’attività

Lo stabilimento Toyota Material Handling a Borgo Panigale, in provincia di Bologna (Michele Nucci / LaPresse)
Lo stabilimento Toyota Material Handling a Borgo Panigale, in provincia di Bologna (Michele Nucci / LaPresse)
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La procura di Bologna ha disposto il dissequestro degli impianti dello stabilimento della Toyota Material Handling a Borgo Panigale, dove il 23 ottobre l’esplosione di un macchinario aveva causato la morte di due lavoratori e tredici feriti. Significa che lo stabilimento verrà restituito all’azienda che ha gli impianti al suo interno, che potrà gradualmente riprendere le proprie attività (per ora i lavoratori continueranno comunque a lavorare da remoto).

Lunedì i carabinieri, i vigili del fuoco e i tecnici incaricati dalla procura hanno completato il recupero dei materiali e dei reperti per le indagini avviate per omicidio colposo e lesioni colpose, per ora contro ignoti. Lo stabilimento è quindi stato restituito all’azienda: significa che ora la società potrà iniziare tutte le verifiche tecniche necessarie per sistemare le aree danneggiate dall’esplosione e, di conseguenza, potrà programmare il rientro dei lavoratori in sede. Al momento non ci sono informazioni precise sui tempi.

Le attività produttive e logistiche dello stabilimento di Borgo Panigale – che produce carrelli elevatori per il gruppo giapponese Toyota – erano state sospese due giorni dopo l’incidente e tutti gli 850 dipendenti erano stati messi in cassa integrazione. Dal 6 novembre hanno ripreso a lavorare da remoto circa cinquanta persone; a partire da oggi, martedì 12 novembre, potranno tornare in servizio altri 140 dipendenti della divisione Ricerca e sviluppo, sempre da remoto.

Al momento dell’esplosione, avvenuta poco dopo le 17 di mercoledì 23 ottobre, all’interno dello stabilimento c’erano circa 300 persone. Non ci sono ancora informazioni precise sulle cause dell’incidente: sembra sia esploso uno scambiatore, un componente del sistema di condizionamento dell’aria, che avrebbe poi provocato il crollo del capannone. I reperti raccolti fino a ieri serviranno proprio a ricostruire cosa è successo.