L’attentato alla stazione di Quetta, in Pakistan
Sono morte almeno 26 persone e più di 60 sono rimaste ferite: l'attacco è stato rivendicato da un noto gruppo separatista
Sabato è esplosa una bomba alla stazione ferroviaria di Quetta, un’importante città del Pakistan vicina al confine con l’Afghanistan. Al momento l’attentato ha causato almeno 26 morti e 62 feriti. La polizia ha detto che 14 delle persone uccise erano soldati. L’attentato è stato rivendicato dall’Esercito di liberazione del Belucistan, un gruppo terrorista separatista che ormai da anni lotta per l’indipendenza della regione di Quetta con frequenti attacchi contro le forze di sicurezza pakistane e i civili. L’organizzazione ha detto che l’obiettivo dell’attacco a Quetta era un’unità militare che stava rientrando nella propria base dopo un’esercitazione.
Nell’esplosione sarebbe morto anche l’attentatore. Un funzionario di polizia ha detto che la bomba è scoppiata mentre un gruppo di persone attendeva un treno per Peshawar, una delle più grandi città del Pakistan, che si trova a nord di Quetta. In tutto nella stazione c’erano circa 100 persone. Il quotidiano New Indian Express scrive che più precisamente sarebbe scoppiata nella biglietteria della stazione. Alcune foto scattate subito dopo l’attacco mostrano le banchine della stazione coperte di bagagli danneggiati dall’esplosione.
Il Belucistan è la provincia più ampia e al contempo la meno popolata del Pakistan. Da molti anni nell’area sono attivi vari gruppi separatisti composti soprattutto dalla minoranza etnica dei beluci, che in Pakistan vengono sistematicamente discriminati. I separatisti sostengono inoltre che il governo centrale pakistano sfrutti le vaste risorse naturali del Belucistan senza però investire in progetti per lo sviluppo della provincia, fra le più povere del paese.
La stazione di Quetta era stata riaperta a ottobre dopo che a fine agosto un altro attacco rivendicato dall’Esercito di liberazione del Belucistan aveva danneggiato le linee ferroviarie vicino alla città.