In Mozambico almeno tre persone sono state uccise dalla polizia durante le proteste contro il risultato delle elezioni
Secondo il principale ospedale del Mozambico, almeno tre persone sono state uccise e oltre sessanta ferite dalla polizia durante le violente proteste di giovedì contro il risultato delle elezioni presidenziali di inizio ottobre. Giovedì nella capitale Maputo la polizia ha sparato lacrimogeni per disperdere la manifestazione, la più grande finora, a cui hanno partecipato migliaia di persone. Alcuni giornalisti di Reuters hanno visto gli agenti sparare nella direzione della folla, senza però puntare direttamente sui manifestanti. Il direttore del pronto soccorso dell’Ospedale centrale di Maputo ha detto che delle 66 persone che sono arrivate lì, 57 avevano ferite compatibili con un’arma da fuoco.
Le elezioni si erano tenute lo scorso 9 ottobre e da allora ci sono state numerose contestazioni contro l’assegnazione della vittoria a Daniel Chapo, il candidato del Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo), il partito che governa il paese dal 1975. L’opposizione ha denunciato brogli e ha chiesto un riconteggio dei voti o nuove elezioni. Da quando sono iniziate le proteste sono state uccise almeno 18 persone. A fine settembre erano stati assassinati in una sparatoria anche due stretti collaboratori di Venâncio Mondlane, il principale candidato dell’opposizione, che qualche giorno fa aveva detto di essere sfuggito a sua volta a un tentativo di omicidio.