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  • Venerdì 8 novembre 2024

Il processo in cui Donald Trump è imputato per l’assalto al Congresso è stato sospeso

Ora che è stato rieletto bisogna valutare se è possibile o meno processare un presidente in carica

Jack Smith (AP Photo/J. Scott Applewhite, File)
Jack Smith (AP Photo/J. Scott Applewhite, File)
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La giudice della Corte distrettuale di Washington, Tanya Chutkan, ha accettato la richiesta del consigliere speciale del dipartimento di Giustizia, Jack Smith, di mettere in pausa il processo sul ruolo di Donald Trump nell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. La richiesta di Smith prevedeva di sospendere per circa un mese tutte le scadenze predibattimentali, nell’attesa che i procuratori del Dipartimento potessero valutare come gestire quella che ha definito una «circostanza senza precedenti», ovvero se proseguire con il procedimento ora che Trump è stato rieletto e che tornerà alla Casa Bianca a gennaio.

Una vecchia norma del dipartimento di Giustizia impedisce di perseguire un presidente in carica e Smith in queste settimane sta cercando di capire come gestire due dei processi in cui Trump è imputato: quello per l’assalto al Congresso, appunto, e quello in cui è accusato di aver custodito in modo improprio dei documenti riservati nella sua villa di Mar-a-Lago, in Florida. A luglio una giudice federale ne aveva disposto l’archiviazione, ma Smith aveva fatto ricorso chiedendone la riapertura. Per il momento però la richiesta di Smith di sospendere le scadenze riguarda solo il processo per i fatti del 6 gennaio.

Il prossimo 21 novembre gli avvocati di Trump avrebbero dovuto depositare un’argomentazione dettagliata dei motivi per cui la decisione di quest’estate della Corte Suprema, che ha stabilito una parziale immunità per gli ex presidenti relativamente agli atti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni, si applicherebbe al caso di Trump e delle interferenze nelle elezioni del 2020. La sentenza specifica che non tutti gli atti sono ufficiali (cioè condotti nell’esercizio della funzione di presidente) e che l’immunità vale soltanto per gli atti ufficiali: bisogna quindi stabilire quale delle cose che Trump ha detto o fatto possono essere considerati atti ufficiali e quanto l’immunità può essere considerata assoluta nel caso di crimini perseguibili. Trump è il primo presidente imputato in un processo penale (e dopo il processo di New York sui pagamenti all’attrice Stormy Daniels, il primo a essere stato condannato), il primo quindi per il quale è stato necessario affrontare realmente questo problema.

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