Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha desecretato l’indagine sul presunto piano dell’Iran per assassinare Donald Trump

Donald Trump, il 6 novembre a West Palm Beach, in Florida
Donald Trump, il 6 novembre a West Palm Beach, in Florida (AP Photo/Julia Demaree Nikhinson)

Venerdì il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha desecretato gli atti contenenti informazioni relative a un’indagine dell’FBI, l’agenzia investigativa della polizia federale statunitense, sul presunto tentativo di assassinare Donald Trump prima delle elezioni. Il piano sarebbe stato organizzato dall’Iran, storico nemico degli Stati Uniti. Sono state incriminate tre persone. Secondo la denuncia, depositata in un tribunale federale di Manhattan a New York, un ufficiale al momento ignoto delle Guardie rivoluzionarie (la forza militare più potente dell’Iran) a settembre aveva incaricato Farhad Shakeri, uno dei tre incriminati, di preparare un piano per sorvegliare e uccidere il candidato dei Repubblicani alle presidenziali, che alle elezioni ha poi vinto contro la candidata dei Democratici Kamala Harris.

Le altre due persone incriminate sono di New York, dove vivono, e sono state arrestate giovedì. Secondo le indagini l’ufficiale iraniano aveva dato sette giorni di tempo a Shakeri, un afghano espulso dagli Stati Uniti che adesso si trova in Iran, per proporgli un piano: se non avesse fatto in tempo, il tentativo di omicidio sarebbe stato rinviato a dopo il voto, quando sarebbe stato più semplice metterlo in pratica in quanto l’ufficiale prevedeva che Trump avrebbe perso. Secondo l’indagine, Shakeri non aveva presentato un piano entro la scadenza, e quindi tutto sarebbe stato rinviato.

A settembre i servizi segreti statunitensi avevano già avvisato lo staff di Trump della volontà dell’Iran di assassinarlo per vendicare l’uccisione nel 2020 del generale Qassem Suleimani. Tra giugno e luglio alcuni hacker iraniani avevano inoltre rubato informazioni sulla campagna elettorale di Trump, e per questo il dipartimento di Giustizia aveva incriminato tre membri delle Guardie rivoluzionarie. Nella denuncia desecretata oggi si dice anche che l’Iran stava organizzando un secondo tentativo di assassinare la scrittrice e giornalista dissidente iraniana Masih Alinejad, dopo quello fallito nel 2022.