La siccità ha diminuito del 20 per cento la produzione di uva da vino in Sicilia
È il dato medio della regione: sull'Etna se ne è raccolta di più, mentre ci sono stati grossi cali in provincia di Trapani e a Pantelleria
In Sicilia, con i primi giorni di novembre, è infine terminata la raccolta dell’uva e secondo l’associazione di categoria Assovini Sicilia c’è stato un calo di produzione medio del 20 per cento rispetto allo scorso anno. La causa è la siccità iniziata nel 2023 e proseguita quest’anno in gran parte dell’isola: lo scorso inverno non era piovuto e in estate non c’erano abbastanza riserve idriche per irrigare le vigne.
La vendemmia era iniziata in anticipo rispetto al consueto, a metà luglio, sempre per la siccità. Le ultime uve che sono state raccolte sono quelle dell’Etna. Alle pendici del vulcano si prevede che, in controtendenza rispetto al resto della regione, l’uva raccolta sia aumentata rispetto allo scorso anno, quando c’era stato un grosso calo produttivo per un’infestazione da peronospora, un organismo parassita. Attorno all’Etna infatti ci sono state precipitazioni ridotte ma continue dalla fine di luglio. Il Consorzio Etna DOC ha previsto un aumento della produzione di vino del 60 per cento per il 2024 rispetto al 2023.
Le zone che invece sono state più danneggiate dalla siccità sono quelle della Sicilia occidentale e l’isola di Pantelleria, che si trova circa 110 chilometri a sud-ovest della Sicilia.
Il Consorzio per la tutela del vino Marsala DOC, che si produce in provincia di Trapani, ha stimato una perdita media del 30 per cento. Invece per quanto riguarda lo Zibibbo di Pantelleria, la cui vendemmia è stata più breve di due settimane rispetto al solito, è stato stimato un calo produttivo del 40 per cento rispetto al 2023 (lo Zibibbo è un vitigno aromatico con cui viene prodotto tra le altre cose il Passito di Pantelleria, un vino dolce).