Su TikTok la Romania si prende in giro con grande successo
Dal 2019 un profilo pubblica video divertenti per far conoscere il paese e attirare turisti: pare che funzioni
Un cavallo muscoloso e gigantesco cammina in tondo in una radura. Una vecchietta con un fazzoletto in testa affila una falce prima di usarla per accorciare l’erba di un prato. Un’altra usa un tagliaerba e si protegge la faccia con una visiera che la fa somigliare a un’astronauta, ma tiene ai piedi un paio di vecchie Crocs e indossa un abito nero lungo fino alle caviglie. Un uomo apre la portiera di una vecchia auto rossa per far scendere un asino dai sedili dei passeggeri. Un anziano in abiti tradizionali usa una foglia come strumento musicale con un certo successo. Sono soltanto alcuni dei video pubblicati nell’ultima settimana dal profilo TikTok @romania, gestito da un’organizzazione non governativa rumena con l’obiettivo di far conoscere meglio la Romania al resto del mondo, nella speranza di attirare attenzione e, di conseguenza, turisti.
Secondo i dati dell’Organizzazione internazionale del turismo, che ogni anno calcola il numero di persone che visitano ogni paese, nel 2023 la Romania è stata visitata da circa 2,1 milioni di turisti internazionali, e il settore turistico rappresenta circa il 3,3 per cento del prodotto interno lordo del paese. Iulian Baltaretu, cofondatore di @romania, di recente ha detto che, secondo i calcoli dell’organizzazione, dal 2019 a oggi almeno 200mila persone hanno deciso di visitare il paese dopo aver visto gli strani e spesso divertenti video pubblicati da loro su TikTok. «Pensiamo che i nostri contenuti abbiano aiutato a generare oltre 100 milioni di euro grazie alla spesa dei turisti in arrivo», ha spiegato. «Altri enti per il turismo spendono anche tre milioni di euro al mese per raggiungere i nostri stessi risultati».
Oggi @romania su TikTok è seguito da 2,4 milioni di persone e i suoi contenuti hanno ottenuto un totale di 94,3 milioni di “mi piace” da parte degli utenti. Ci è riuscito pubblicando una quantità spropositata di video – anche una decina al giorno, qualche volta – ma soprattutto trovando il modo giusto di rappresentare gli stereotipi e i preconcetti sul paese in modo divertente e rispettoso. Spesso i video sono accompagnati da una lunga didascalia che racconta un pezzetto di folklore o di storia locale, altre volte vengono postati senza la minima spiegazione.
Alcuni contenuti sono semplicemente il genere di video che si potrebbe trovare sui social network di un ufficio del turismo: riprese dall’alto di vallate e foreste, castelli o vecchi borghi, con una canzone romantica in sottofondo. I video che funzionano meglio, però, sono quelli che giocano con l’immagine di un paese ancora un po’ arretrato e ancorato alla propria tradizione agricola, o quelli che ricordano le leggende per cui alcune regioni, a partire dalla Transilvania, sarebbero abitate dai vampiri. Dopotutto l’attrazione turistica più famosa del paese è il castello di Bran, un piccolo palazzo in stile medievale gotico che si trova sull’antico confine tra la Transilvania e la Valacchia e viene spesso associato al castello del conte Dracula del romanzo di Bram Stoker (anche se non esiste prova che l’autore conoscesse effettivamente il castello di Bran).
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«La nostra strategia su TikTok si è evoluta in modo naturale quando abbiamo notato quanto l’umorismo e i meme facilmente riconoscibili riuscissero a coinvolgere gli spettatori», ha raccontato Baltaretu a Thrillist. «Ci siamo resi conto che il modo migliore per entrare in contatto con il pubblico, sia locale che internazionale, è essere autentici, divertenti e metterci un tocco personale». Solitamente, i protagonisti dei video sono anziani, pastori, bambini e altre persone che vivono nelle zone più rurali del paese: quelli che li ritraggono sono contenuti spesso molto dignitosi, anche se magari un po’ buffi.
Così, oltre a ricordarsi che il “castello di Dracula” sta in Romania, gli utenti scoprono che in Romania c’è una città abbandonata sommersa in un lago reso tossico dai rifiuti industriali, oppure che si allevano cavalli enormi, oppure che nelle sue foreste non è così difficile imbattersi in un orso.
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