La Federal Reserve statunitense ha ridotto ulteriormente i tassi d’interesse

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell
 (AP Photo/Ben Curtis)
Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell (AP Photo/Ben Curtis)

Giovedì la Federal Reserve (FED), la banca centrale statunitense, ha annunciato la decisione di ridurre ulteriormente i tassi di interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali. I tassi di interesse sono lo strumento con cui le banche centrali tengono sotto controllo le dinamiche che influiscono sui prezzi: questo è il secondo taglio consecutivo dopo una decisione simile di settembre, che aveva messo fine a un periodo di due anni e mezzo in cui sia la FED che gran parte delle banche centrali di tutto il mondo avevano aumentato i tassi di interesse in modo rapidissimo e li avevano poi tenuti alti a lungo.

La FED aveva alzato i tassi d’interesse per fermare l’inflazione, l’aumento fortissimo dei prezzi che era stato innescato dalla crisi energetica iniziata con la guerra in Ucraina e da alcune conseguenze economiche della pandemia, quando l’economia cresceva a un ritmo troppo alto rispetto alla capacità produttiva. Oggi negli Stati Uniti, così come nei paesi europei e nella maggior parte dei paesi avanzati, l’economia ha iniziato a dare i primi segni di normalizzazione e l’inflazione sta tornando a livelli normali. In un comunicato che ha accompagnato l’annuncio, la FED ha detto che i tassi possono essere abbassati perché l’economia sta crescendo «a un ritmo solido», anche se l’inflazione nel paese rimane «piuttosto elevata».