Per il tribunale di Pavia l’assessore di Voghera che uccise Youns El Boussettaoui va processato per omicidio volontario
La giudice Valentina Nevoso del tribunale di Pavia ha chiesto alla procura di riqualificare il reato di cui è accusato l’ex assessore alla Sicurezza di Voghera, Massimo Adriatici, che il 20 luglio del 2021 sparò e uccise Youns El Boussettaoui. Finora Adriatici era imputato in primo grado per eccesso colposo di legittima difesa: per la giudice invece deve essere processato per omicidio volontario.
Secondo la giudice, non può esserci stata legittima difesa da parte di Adriatici, che la sera del 20 luglio 2021 in piazza Meardi sparò un colpo di pistola a El Boussettaoui, cittadino marocchino senzatetto con problemi psichici. Non ci sono video del momento dello sparo, ma le riprese delle telecamere della zona hanno permesso di ricostruire i minuti che lo precedettero. Adriatici, che girava regolarmente armato e con un passato da funzionario di polizia, seguì El Boussettaoui per circa dodici minuti: a un certo punto nei video si vede El Boussettaoui avvicinarsi all’assessore che, estraendo dalla tasca la mano destra, gli mostra la pistola. Un attimo dopo, El Boussettaoui sferra un pugno o una manata in faccia ad Adriatici che cade al suolo. Poi i due scompaiono dietro l’angolo di via Fratelli Rosselli, dove parte lo sparo.
Il 23 ottobre la procura aveva chiesto per Adriatici la condanna a tre anni e sei mesi per eccesso colposo di legittima difesa, che si verifica quando, nell’ambito della legittima difesa, c’è una reazione sproporzionata da parte di chi è aggredito, a causa di un errore sia nella percezione dell’aggressione sia nell’utilizzo dei mezzi utilizzati per difendersi. La famiglia di El Boussettaoui contestava da tempo questa versione, sostenendo che Adriatici non fosse realmente in pericolo e che fosse stato lui stesso autore di una provocazione. Anche per la giudice di Pavia Adriatici non era veramente in pericolo di vita e anzi avrebbe potuto evitare la situazione di scontro. Nell’ordinanza scrive che ci sono «gravi, precisi e concordanti indizi a carico di Adriatici quantomeno col dolo eventuale».
La giudice ha trasmesso gli atti in procura, che ora dovrà riformulare l’accusa davanti alla Corte d’assise di Pavia, competente a giudicare per il nuovo capo di imputazione.