Le vittorie di Trump negli stati in bilico
North Carolina, Georgia, Pennsylvania e Wisconsin sono stati determinati per vincere contro Kamala Harris
Donald Trump ha vinto o è fortemente in vantaggio in tutti e sette gli stati che erano dati in bilico, cioè quelli considerati i più contesi tra lui e Kamala Harris, in cui i sondaggi li avevano dati più vicini fino all’ultimo, e che per questo erano in grado di determinare l’esito di queste elezioni.
Trump ha vinto nel North Carolina, in Georgia, in Pennsylvania, in Michigan e nel Wisconsin: i primi due stati mettevano in palio 16 grandi elettori, gli ultimi due rispettivamente 15 e 10. In North Carolina Trump ha ottenuto il 51,1 dei voti contro il 46,6 ottenuto da Harris. È uno stato in cui nell’ultimo mezzo secolo i Repubblicani hanno tradizionalmente ottenuto più voti dei Democratici, tranne che nel 1976 e nel 2008. Ultimamente il suo elettorato si era spostato progressivamente a sinistra, soprattutto nelle zone urbane. Nel 2020 Trump aveva vinto contro Joe Biden con un margine di appena 47mila voti: quest’anno ha recuperato vincendo con quasi il quadruplo di quei voti, circa 190mila.
In Georgia Trump ha vinto col 50,8 per cento dei voti, contro il 48,5 per cento ottenuto da Harris. La Georgia era stata considerata uno stato saldamente Repubblicano fino al 2016: alle elezioni del 2020 Biden aveva vinto con un margine di circa 11mila voti, dopo uno scrutinio durato diversi giorni. Stavolta Trump è stato dichiarato vincitore poche ore dopo, con un margine di oltre 119mila voti: più di dieci volte tanto. In Georgia un terzo dell’elettorato è afroamericano: è una fascia elettorale tradizionalmente orientata verso i Democratici e su cui Harris aveva puntato molto per assicurarsene il sostegno, ma le cose sono andate peggio di come sperava.
In Wisconsin Trump ha vinto con il 49,8 per cento dei voti, contro il 48,8 ottenuto da Harris. Il Wisconsin fa parte del cosiddetto Blue Wall, un gruppo di stati a nord est degli Stati Uniti: un tempo questi stati, dove vivono molti elettori bianchi, votavano in modo compatto per i Democratici. Non è più così. Questo cambiamento si era reso evidente già quattro anni fa, quando Biden vinse in Wisconsin con uno scarto di poco più di 20mila voti. In Michigan, Trump ha vinto con il 49,7 per cento, contro il 48,3 per cento di Harris, con un vantaggio di circa 81mila voti (nel 2020 Biden vinse con più di 154mila voti di vantaggio).
Come nel 2016, Trump è riuscito a vincere in tutti e tre questi stati. Trump è stato dichiarato vincitore anche in Pennsylvania, ed è stato probabilmente il momento decisivo, perché era il più importante degli stati in bilico essendo quello che assegna il numero più alto di grandi elettori (19).
Negli altri due stati in bilico lo scrutinio dei voti è ancora in corso, ma Trump è dato ampiamente in vantaggio rispetto a Harris. Arizona e Nevada sono gli altri due stati che, insieme alla Georgia, compongono la cosiddetta Sun Belt. In Nevada (che assegna 6 grandi elettori) il conteggio è stato rallentato dalle grandi code ai seggi. Con l’86 per cento dei voti scrutinati, Trump è in vantaggio di circa 60mila voti, con un distacco di 4,7 punti percentuali. In Arizona (11 grandi elettori) il conteggio è più indietro, è arrivato al 63 per cento con Trump in vantaggio.
Nel 2020 in entrambi gli stati avevano vinto i Democratici. Il voto delle aree urbane, più popolate, dove storicamente i Democratici hanno maggiori consensi, potrebbe ridurre il divario tra i due candidati in Arizona, ma come detto vincere qui non basterebbe a Harris per rimontare.