In Germania il cancelliere Olaf Scholz ha licenziato il ministro delle Finanze
Cioè Christian Lindner, leader di uno dei partiti che sostengono la sua maggioranza, aprendo così una crisi di governo
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha licenziato il ministro delle Finanze, Christian Lindner, per divergenze sulle riforme economiche, aprendo così una crisi di governo in Germania. Il governo tedesco è infatti formato da una coalizione di tre partiti, i Socialdemocratici di Scholz (SPD), i Verdi e i Liberali dell’FDP, il cui leader è lo stesso Lindner.
Senza il sostegno dei Liberaldemocratici il governo non ha la maggioranza in parlamento. Teoricamente Scholz potrebbe restare a capo di un governo di minoranza, ma difficilmente riuscirebbe ad approvare la prossima legge di bilancio e altre misure importanti: al momento non è chiaro se verranno convocate elezioni anticipate o se Scholz riuscirà a trovare l’appoggio di altri partiti attualmente esterni alla maggioranza, come sembra voler fare.
Il licenziamento di Lindner è stato comunicato al termine di un incontro tra i leader dei tre partiti della maggioranza, che dovevano discutere dei grossi problemi dell’economia tedesca e di come reperire circa 10 miliardi di euro necessari a finanziare il bilancio del prossimo anno. Già da giorni era chiaro che i tre partiti fossero in disaccordo sulle misure da attuare, e le discussioni durante l’incontro lo hanno confermato. Secondo le fonti dei giornali tedeschi Lindner avrebbe proposto a Scholz di convocare elezioni anticipate e quest’ultimo avrebbe respinto la proposta, licenziandolo.
Dopo l’incontro Scholz ha tenuto una conferenza stampa in cui ha accusato Lindner di preoccuparsi solo della sopravvivenza del suo partito senza curarsi del bene del governo. Ha anche fatto sapere che parlerà presto con Friedrich Merz, il leader dei Cristiano-Democratici (CDU), principale partito di centrodestra tedesco che è stato a lungo al governo prima che Scholz diventasse cancelliere e ora principale partito di opposizione.
È possibile che Scholz voglia chiedere a Merz di sostenere in qualche forma il suo governo almeno fino alla fine dell’anno, in modo da approvare le principali misure economiche per il 2025. Scholz ha infatti annunciato che ha intenzione di chiedere il voto di fiducia al parlamento il prossimo 15 gennaio, e quindi almeno fino ad allora punta a restare al governo. Per giovedì mattina Merz ha convocato una riunione straordinaria con alcuni membri del suo partito.
Dopo Scholz hanno parlato alla stampa i leader dei Verdi all’interno del governo, Robert Habeck (ministro dell’Economia) e Annalena Baerbock (ministra degli Esteri): hanno detto di voler restare nella coalizione di governo e di ritenere necessarie nuove elezioni in primavera. In serata ha poi parlato anche Lindner, che ha detto di essere arrivato all’incontro con gli alleati di governo con diverse proposte per l’economia tedesca, rifiutate sia dai Socialdemocratici che dai Verdi. Ha poi accusato Scholz di aver banalizzato le preoccupazioni dei tedeschi e di avere proposte deboli.
Scholz è cancelliere da dicembre del 2021, e quindi la naturale scadenza del suo mandato sarebbe a fine del 2025 (i cancellieri restano in carica 4 anni). È a capo di un governo che già in partenza fu molto difficile formare: si trovò un accordo solo dopo alcuni mesi e i programmi dei tre partiti di maggioranza sembrarono fin da subito molto diversi (la coalizione fu detta “semaforo”, per via dei tre colori associati ai tre partiti). Scholz è da tempo sempre più impopolare, ha subìto varie sconfitte locali e nelle ultime settimane i problemi dell’economia tedesca hanno aggravato la sua posizione, tanto che una crisi o una caduta del suo governo erano ritenuti probabili già da diversi giorni.