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  • Martedì 5 novembre 2024

Le prime misure del governo spagnolo per le alluvioni

Il primo ministro Pedro Sánchez ha annunciato un piano da 10,6 miliardi di euro per gestire i danni, con aiuti diretti alla popolazione

Una strada ancora infangata e piena di oggetti danneggiati dall'alluvione
Persone in una strada ricoperta di fango e detriti a Benetússer, a sud di Valencia, lunedì 4 novembre (AP Photo/ Manu Fernandez)
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Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato le prime misure approvate dal governo per aiutare la popolazione colpita dalle gravi alluvioni che hanno provocato la morte di quasi 220 persone nel sud-est della Spagna, per la maggior parte nella Comunità Valenciana. Sánchez, a capo di una coalizione guidata dal suo Partito Socialista, ha parlato di un piano di aiuti da 10,6 miliardi di euro, che comprende in particolare aiuti diretti sia per i residenti sia per le aziende delle zone più colpite, che ha promesso verranno erogati con «la minor burocrazia e la maggior celerità possibili».

In una lunga conferenza stampa, Sánchez ha parlato di una linea di crediti per 5 miliardi di euro, che potranno essere richiesti sia dai privati sia dalle aziende: è una somma analoga a quella richiesta dalle aziende della provincia di Valencia nel periodo più critico della pandemia da coronavirus, ha detto. Concretamente, il governo concederà fino a 72mila euro per i casi di invalidità, tra i 20mila e i 60mila euro per la ristrutturazione delle abitazioni danneggiate dalle alluvioni, fino a 10.300 euro per la sostituzione di mobili ed elettrodomestici e fino a 37mila euro per la ristrutturazione degli edifici che hanno subìto danni.

Per le imprese e i lavoratori autonomi sono previsti aiuti tra i 10mila e i 150mila euro, a seconda dei casi. La stima del governo è che in questo modo verrà data assistenza a migliaia di famiglie, a 65mila lavoratori autonomi e a 30mila aziende.

Il governo spagnolo inoltre si è impegnato a pagare il 100 per cento delle spese sostenute dai comuni coinvolti nell’emergenza. Sánchez ha detto che finanzierà le attività destinate alla pulizia del fango e agli sgomberi dei detriti e degli oggetti inservibili, così come quelle per il ripristino delle forniture di acqua potabile e per la pulizia delle strade; coprirà anche il 50 per cento delle spese dei lavori necessari per sistemare le infrastrutture danneggiate.

Il primo ministro ha inoltre annunciato che da mercoledì cominceranno a essere versati gli indennizzi delle assicurazioni sulle auto distrutte nell’alluvione: i fondi verranno presi dal Consorcio de Compensación de Seguros, un ente che dipende dal ministero dell’Economia spagnolo e si occupa della copertura dei rischi straordinari usando tra le altre cose le quote previste dalle assicurazioni auto, che come in Italia sono obbligatorie.

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Oltre agli aiuti diretti, sono previste agevolazioni fiscali. Il ministero dell’Economia spagnolo sospenderà infatti la riscossione della seconda rata delle imposte sul reddito delle persone che vivono nella Comunità Valenciana, una misura che riguarderà circa 200mila contribuenti. Il ministero del Lavoro invece attuerà una serie di misure per tutelare i lavoratori nelle zone colpite dalle alluvioni, che non potranno essere licenziati e a cui, in certe condizioni, potranno essere offerte ferie retribuite oltre a quelle già previste.

Durante la conferenza stampa Sánchez ha anche detto che al momento nelle operazioni di assistenza e soccorso alla popolazione sono coinvolte quasi 15mila persone, molte delle quali volontarie. Secondo quanto riferito dal primo ministro, il servizio di fornitura elettrica è stato ripristinato nel 98 per cento delle zone in cui era stato interrotto a causa delle alluvioni e adesso le linee telefoniche funzionano nel 68 per cento del territorio in cui mancavano i servizi di comunicazione; al contempo sono cominciati i lavori per riparare le strade e le linee ferroviarie danneggiate.

Per quanto riguarda la ricerca delle eventuali persone disperse, sul cui numero non esiste una stima ufficiale, martedì mattina la Guardia Civil ha individuato due cadaveri, uno ad Albal e uno a Paiporta, la città a sud di Valencia che era stata isolata a causa del disastro: solo lì sono morte più di 60 persone.

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