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  • Martedì 5 novembre 2024

Il grattacielo della Regione Piemonte costa sempre di più

I lavori per costruire l'edificio hanno una lunga storia di lentezze e rincari: la spesa ora ha quasi raggiunto i 272 milioni di euro

Il grattacielo della Regione Piemonte a Torino (Alberto Gandolfo/LaPresse)
Il grattacielo della Regione Piemonte a Torino (Alberto Gandolfo/LaPresse)

Il grattacielo della Regione Piemonte, a Torino, ha una storia lunga: se ne iniziò a parlare alla fine degli anni Novanta, ma i lavori per costruire il nuovo edificio che avrebbe ospitato gli uffici della Regione iniziarono soltanto nel 2011 e si conclusero nell’estate del 2022. Nel mezzo ci sono stati variazioni di progetti, fallimenti di imprese, inchieste giudiziarie, errori, ritardi e aumenti dei costi. Se ne continua a parlare anche adesso che la sede è ormai normalmente utilizzata dagli oltre duemila dipendenti di Regione Piemonte: la spesa per l’edificio continua ad aumentare rispetto ai costi iniziali previsti a causa di materiali sbagliati, guasti e rincari delle materie prime, e ci sono ancora alcuni problemi tecnici.

Il costo dei lavori per il grattacielo è infatti di nuovo aumentato di 8,8 milioni di euro, e adesso la spesa complessiva per l’opera arriva a quasi 300 milioni di euro. È l’ultimo calcolo del collegio tecnico consultivo, un organo istituito per dirimere le controversie tra la Regione e le ditte appaltatrici dei cantieri, che chiedono un maggiore riconoscimento economico per alcuni lavori fatti.

Il grattacielo è ufficialmente la nuova sede degli uffici della Regione Piemonte dalla fine del 2022. Si sviluppa su 43 piani ed è alto 205 metri, circa 40 metri in più della Mole Antonelliana, il più famoso monumento di Torino. Si trova vicino al Lingotto, a sud del centro storico, in un’area riqualificata che un tempo ospitava gli impianti dell’ex azienda aerospaziale Fiat Avio.

L’idea di costruire un edificio così grande nasceva dall’esigenza di riunire in unico posto gli uffici della Regione Piemonte, che fino alla fine degli anni Novanta erano sparsi nell’area metropolitana di Torino. Nel 1999 l’allora presidente regionale Enzo Ghigo, di Forza Italia, bandì un concorso internazionale di idee per costruire la nuova sede della Regione. Vinse la gara lo studio dell’architetto Massimiliano Fuksas, che propose una torre alta 100 metri nel quartiere Borgo San Paolo. Nel 2005 la nuova giunta regionale di centrosinistra presieduta da Mercedes Bresso cambiò idea e decise di spostare il progetto del grattacielo nell’area industriale dell’ex Fiat Avio, che andava riqualificata. L’anno dopo venne approvata una variante del piano regolatore in modo tale da rendere possibile la costruzione di palazzi più alti della Mole, purché fuori dal centro di Torino.

I lavori per il grattacielo cominciarono nel 2011. Secondo i piani sarebbero dovuti finire nel 2015. Ma la cooperativa a capo dell’associazione temporanea d’imprese incaricata del cantiere, Coopsette, fallì: da lì in poi iniziò una lunga serie di problemi, errori e ulteriori interruzioni dei lavori che andò avanti per anni. In parallelo, aumentarono progressivamente anche i costi dei lavori pubblici, che finirono al centro di inchieste aperte a carico di funzionari ed ex funzionari della Regione e amministratori di società di costruzioni accusati di abuso d’ufficio, inadempienza contrattuale e peculato. L’ultimo processo si è chiuso lo scorso dicembre con assoluzioni e proscioglimenti per prescrizione di tutti gli imputati.

Il cantiere sotto il grattacielo della Regione Piemonte nel luglio del 2022 (Jessica Pasqualon/Ansa)

Dopo il fallimento di Coopsette era subentrato un altro gruppo di imprese guidato da Cooperativa Muratori e Braccianti e Idrotermica Coop. I lavori ricominciarono nel 2017, ma la pandemia di Covid e l’invasione russa dell’Ucraina rallentarono di nuovo il cantiere, e i costi dell’opera salirono ancora per via dei rincari delle materie prime. Il grattacielo fu infine inaugurato ufficialmente il 14 ottobre del 2022, ma il trasferimento dei dipendenti fu completato a giugno del 2023. Nel frattempo ci sono stati altri guai: tra le altre cose l’estate scorsa è crollato un pannello del controsoffitto al sesto piano, e in agosto un guasto ha provocato l’allagamento del 42esimo piano, che ha danneggiato l’impianto elettrico. Più volte in passato i sindacati hanno segnalato anche il malfunzionamento dell’impianto di climatizzazione, la frequente mancanza di acqua nei bagni e i ripetuti guasti agli ascensori.

Dopo l’ultima variante del progetto nel 2021 e altri rincari quest’estate, attualmente i tecnici regionali stimano per l’opera un importo di 223,5 milioni di euro, una cifra inferiore rispetto alle valutazioni precedenti, ma che con l’IVA sale a 272,6 milioni di euro. Questa è la somma che Regione Piemonte deve corrispondere in leasing, cioè versando un canone mensile. Secondo quanto riportato in una delibera del 2010, il costo dell’opera doveva essere 208.299.215,87 euro, più IVA (in totale erano quasi 250 milioni di euro). A questa cifra vanno aggiunte ulteriori somme di denaro riconosciute alle imprese: 15,9 milioni di euro nel dicembre 2022, 2 milioni e 147mila euro lo scorso agosto e i quasi 9 milioni di euro degli ultimi giorni. Sommando tutto, si arriva a circa 300 milioni di euro.

Rispetto agli ultimi 8,8 milioni di euro in più, l’assessore regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale ha detto che «sono somme che in qualche modo erano messe in conto».