L’Ungheria ha prorogato lo stato di emergenza per la guerra in Ucraina, per consentire a Viktor Orbán di continuare a governare per decreto

Viktor Orbán al Parlamento europeo a Strasburgo, in Francia, lo scorso 9 ottobre (AP Photo/ Jean-Francois Badias)
Viktor Orbán al Parlamento europeo a Strasburgo, in Francia, lo scorso 9 ottobre (AP Photo/ Jean-Francois Badias)

Lunedì l’Assemblea nazionale dell’Ungheria, il parlamento monocamerale del paese, ha prorogato di sei mesi lo stato d’emergenza che era stato introdotto a causa della guerra in Ucraina nel 2022. In questo modo il governo del primo ministro ungherese Viktor Orbán potrà continuare ad avere ampi margini decisionali e a governare per decreto, approvando le leggi senza il consueto iter parlamentare almeno fino al maggio del 2025.

Orbán governa in maniera semi-autoritaria l’Ungheria dal 2010 e riesce a far approvare misure simili piuttosto facilmente, visto che in parlamento il suo partito, Fidesz, ha la maggioranza dei due terzi. Prima d’ora aveva sfruttato lo stato di emergenza per accelerare l’approvazione delle leggi anche in altre occasioni, per esempio durante la pandemia da coronavirus e con un precedente stato di emergenza che gli aveva dato i pieni poteri, spesso in ambiti che avevano poco a che fare con le emergenze citate.

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