Un portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato arrestato con l’accusa di aver rivelato ai media informazioni segrete
Domenica un tribunale israeliano ha reso noto il nome di una delle persone arrestate nei giorni scorsi con l’accusa di aver rivelato ad alcuni media informazioni riservate riguardanti la guerra in corso nella Striscia di Gaza. Si chiama Eli Feldstein e lavorava come portavoce nell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Ci sono altre tre persone arrestate, di cui per ora non è stato pubblicato il nome, né è stato comunicato che lavori svolgessero.
Le accuse nei confronti di Feldstein e degli altri tre arrestati riguardano un fatto avvenuto a inizio settembre, mentre erano in corso le trattative tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. I quattro avrebbero passato al giornale inglese Jewish Chronicle e al tabloid tedesco Bild un presunto piano di Hamas, in possesso del governo israeliano, in cui si diceva che il gruppo palestinese voleva trasferire in Iran, passando per un tunnel segreto attraverso l’Egitto, le persone prese in ostaggio nell’attacco del 7 ottobre 2023.
In realtà già pochi giorni dopo la pubblicazione la storia si rivelò falsa e il Jewish Chronicle interruppe la collaborazione con l’autore dell’articolo, dopo un’indagine sulla validità delle sue affermazioni (l’articolo è stato poi rimosso dal sito del giornale). Anche l’esercito israeliano smentì la veridicità della storia, e disse che il documento pubblicato dai due giornali era stato scritto da un funzionario di basso livello di Hamas, era vecchio e non era indicativo di strategie immediate del gruppo palestinese. Ciononostante la storia venne ripresa da molti media israeliani, e il primo ministro Netanyahu ne parlò durante una riunione di gabinetto, sostenendo che il presunto piano di Hamas non potesse che confermare la necessità di continuare la guerra nella Striscia di Gaza.