Il primo anno di Altrecose
Anche da editori di libri stiamo avendo soddisfazioni, grazie a buoni maestri
Con la pubblicazione del libro di David Baddiel, Il desiderio di Dio, si è concluso il primo anno di attività di Altrecose, il progetto di libri creato dal Post assieme all’editore Iperborea, uno sviluppo degli ottimi risultati ottenuti negli anni precedenti con la rivista Cose spiegate bene.
Altrecose era nato dall’idea che esistano molti libri di qualità che svolgono un ottimo lavoro di informazione e riflessione – la categoria “non fiction”, si dice in inglese – e che non sempre vengono tradotti per i lettori italiani: idea complementare all’ambizione del Post di farsi intermediario e “deejay” presso nuovi pubblici del lavoro giornalistico di qualità, qualunque ne siano la provenienza, gli autori o le autrici, e il formato.
Il bilancio di quest’anno (ancora da completare: mancano due mesi) è già molto soddisfacente e gratificante: se abbiamo deciso di ridimensionare a quattro le uscite entro dicembre – rispetto alle cinque previste inizialmente – è solo perché gli ottimi e imprevisti risultati ci hanno suggerito di non affollare di maggiore impegno la promozione dei primi libri, e spostare il quinto a inizio 2025. Bilancio che oltre ad essere di diverse migliaia di copie vendute per ciascun libro – numeri che intanto continuano a crescere – è fatto anche della visibilità ottenuta e delle attenzioni raccolte dai rispettivi temi e autori, e dalle occasioni di avere questi ultimi in Italia con un’ulteriore circolazione di informazioni e racconto delle loro competenze.
Ma ci aggiungiamo anche un’ulteriore crescita di competenze e di lezioni raccolte da parte del Post, in ambiti per noi nuovi e inesplorati prima. Le ricerche delle pubblicazioni all’estero, le valutazioni del loro potenziale italiano, le trattative con editori e agenti, la gestione dei processi di traduzione, la progettazione, produzione, promozione dei libri assieme a Iperborea, le discussioni e collaborazioni con le librerie, il coordinamento delle relazioni con gli autori e autrici: e non sono tutte le cose che stiamo imparando.
Mostri, il libro di Claire Dederer che è stato il primo pubblicato, a primavera, è quello che ha avuto le maggiori attenzioni pubbliche e giornalistiche, e la maggior quota di recensioni. Il racconto molto personale e condivisibile di come affrontare grandi innamoramenti di opere (cinematografiche, letterarie, musicali) e grandi delusioni per i loro autori è argomento sempre più attuale e azzeccato, e ha attratto articoli sui giornali che ne hanno scritto “questo libro andrebbe letto da tutti” o l’hanno chiamato “libro dell’anno“.
Alla pubblicazione di Traffic siamo molto affezionati, perché che sia stato il Post – coi suoi interessi, attenzioni e primati nel raccontare i cambiamenti nel giornalismo – a pubblicare il libro di uno dei più ammirati e competenti esperti dell’argomento, creatore dell’innovativo sito Semafor, ci ha dato molta soddisfazione. Ben Smith è venuto in Italia a presentarlo, al Salone del Libro ha riempito sale e venduto e firmato centinaia di copie, e in questi mesi è stato cercato e intervistato da molti media italiani sul peculiare anno della politica americana. Averlo come autore di Altrecose è un ulteriore risultato ottenuto in questi ultimi anni dal Post nel suo ruolo all’interno del nuovo giornalismo internazionale.
Il libro di Dipo Faloyin, L’Africa non è un paese, è uscito a settembre ma è già quello che ha venduto più copie della storia di Altrecose, con una nuova ristampa appena ordinata. L’interesse dei lettori per lo “spiegato bene” di cose che conosciamo spesso genericamente – a cui si deve il successo di Cose spiegate bene – ha riconosciuto la preziosa idea dell’autore e apprezzato il suo lavoro divulgativo, ma capace di vivacità e umorismo. Anche Faloyin ha presentato il libro in Italia, è stato al Festivaletteratura di Mantova, e nuove recensioni e citazioni del libro sono uscite ancora negli scorsi giorni. Tutte attenzioni e consensi che ci hanno convinto a invitarlo ancora per nuovi incontri italiani a dicembre.
La settimana scorsa è uscito in libreria Il desiderio di Dio, un libro ugualmente ricco di intuizioni e riflessioni brillanti che abbiamo scelto di pubblicare in prossimità delle feste, per sintonia di argomento e per la capacità di leggerezza di David Baddiel – saggista e autore comico insieme, di grandi popolarità britanniche ma mai tradotto qui – nell’affrontare in un libro agile e brillante (cento pagine, meno impegno, dopo i suoi più ricchi predecessori) il nostro rapporto con l’esistenza di Dio. Avere un titolo di breve ed eccitante lettura arricchisce la nostra inclinazione alla varietà e allo spariglio. Anche Baddiel sarà in Italia a dicembre, e i primi feedback dalle librerie e dalle vendite online sul Post mostrano che l’idea – oppure la copertina – sono già state convincenti.
Siamo insomma molto contenti di come sta andando, ma lo siamo soprattutto per quello che abbiamo messo sugli scaffali e nelle vetrine delle librerie e nelle mani dei lettori e dei frequentatori delle librerie: belle copertine create dallo studio XXY, bei libri creati da Iperborea, tante cose a cui pensare o da imparare create da autori che abbiamo individuato e scelto. Lo abbiamo fatto con le risorse e l’impegno necessario a questo nuovo progetto, resi disponibili dagli abbonati e dalle abbonate del Post, che speriamo siano i primi a condividere questa soddisfazione.
E adesso, procediamo con Altrecose nel 2025 (prima però ci sono da fare i regali di Natale).