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  • Domenica 3 novembre 2024

A Roma non si è ancora deciso come gestire i senzatetto davanti a Termini durante il Giubileo

Il sindaco Gualtieri vorrebbe accoglierli in una tensostruttura, ma sul dove metterla si è dovuto scontrare un po' con tutti, anche con gli alleati

(Cecilia Fabiano/LaPresse)
(Cecilia Fabiano/LaPresse)
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Da alcuni mesi nella politica romana si discute di come andrà gestita la presenza dei senzatetto davanti alla stazione Termini durante il Giubileo del 2025, l’anno santo della Chiesa cattolica che il papa convoca periodicamente dal 1300: inizialmente si pensava di costruire una tensostruttura in piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione, com’è stato previsto anche in altre zone della città all’interno di un più ampio piano per l’accoglienza delle persone senza casa durante l’anno del Giubileo; poi si era deciso di mettere la tensostruttura da un’altra parte, sempre vicino alla stazione ma in un luogo meno visibile dai turisti che arrivano in treno. Adesso sembra che anche quella collocazione non vada bene, e per il momento non ci sono soluzioni alternative: il Giubileo comincia ufficialmente tra meno di due mesi.

Davanti alla stazione Termini, in piazza dei Cinquecento, c’è abitualmente un centinaio di persone senzatetto: in queste settimane si vedono un po’ meno perché la piazza è in gran parte occupata da lavori di riqualificazione che dovrebbero essere conclusi entro la fine dell’anno, proprio per il Giubileo. Nel decreto della presidente del Consiglio con cui erano stati approvati molti degli interventi necessari al Giubileo era prevista anche la costruzione di quattro tensostrutture per i senzatetto in città, da 70 posti ciascuna: a San Pietro, alle stazioni Ostiense e Tiburtina e appunto a Termini.

L’idea di dare maggiore assistenza ai senzatetto ha naturalmente una valenza religiosa e simbolica, nell’anno del Giubileo (durante il quale si celebrerà anche il “Giubileo dei Poveri”, uno dei tanti eventi religiosi legati alla manifestazione più grande). Ma ci sono anche ragioni pratiche: un po’ per l’immagine che Roma vuole dare di sé in un anno in cui avrà molte attenzioni addosso e moltissimi visitatori; un po’ perché nell’idea dell’amministrazione le tensostrutture serviranno anche ad accogliere i pellegrini che arriveranno a Roma in treno nelle varie stazioni.

Sulla tensostruttura di Termini c’erano state fin da subito discussioni: diversi membri dell’opposizione locale, soprattutto di Fratelli d’Italia e della Lega, avevano molto criticato l’idea di Gualtieri di farla in piazza dei Cinquecento, sostenendo che sarebbe stato poco decoroso per l’immagine della città avere una struttura in cui andavano e venivano senzatetto davanti alla stazione principale. Si parlava vagamente anche di potenziali problemi per la sicurezza. Alle proteste dell’opposizione locale si erano poi aggiunte quelle della maggioranza di governo nazionale (quindi degli stessi partiti): era stata organizzata anche una manifestazione in piazza dei Cinquecento a cui avevano partecipato tra gli altri il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli e il presidente della commissione Cultura Federico Mollicone, entrambi di Fratelli d’Italia.

Piazza dei Cinquecento vista dall’alto nel 2021, durante la pandemia da coronavirus, quando venne montata una tensostruttura per somministrare i vaccini contro il Covid-19 (Alfredo Falcone/LaPresse)

Sempre a luglio, durante una cabina di regia sul Giubileo il governo aveva infine messo il veto alla proposta di Gualtieri attraverso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Gualtieri allora aveva cercato una soluzione alternativa e ad agosto aveva annunciato che la tensostruttura si sarebbe fatta alla fine di via Marsala, tra via di Santa Bibiana e via di Porta San Lorenzo, a circa 700 metri dal piazzale della stazione: lì si trovano già la mensa della Caritas e lo sportello dell’associazione Binario 95, che offre accoglienza proprio ai senzatetto.

Questa proposta era stata presentata da Lega e Fratelli d’Italia come una vittoria politica, ma per il resto scontentava un po’ tutti, a partire dalla maggioranza che sostiene Gualtieri in consiglio comunale. In diversi hanno sostenuto che mettere la tensostruttura così lontana dalla stazione non servirà né ai senzatetto di Termini, né ai pellegrini in cerca di assistenza all’uscita della stazione. Inoltre, la tensostruttura in questa nuova collocazione non avrebbe più 70 posti, come previsto inizialmente, ma solo 30, per ragioni logistiche: significa che in ogni caso decine di senzatetto rimarrebbero senza un posto dove stare.

Dall’annuncio di Gualtieri hanno cominciato a protestare anche gli abitanti del quartiere tra via di Santa Bibiana e via di Porta San Lorenzo, che hanno organizzato una raccolta firme per chiedere che la tensostruttura venga messa altrove, temendo che la presenza di persone senza casa aggravi i problemi di degrado e microcriminalità della zona.

Giovedì sera, infine, la maggioranza che sostiene Gualtieri in consiglio comunale ha approvato un documento con cui chiede al sindaco di trovare un’alternativa. Al momento è difficile capire cosa succederà, anche perché su questa storia Gualtieri ha avuto contro un po’ tutti, a turno: l’opposizione locale ma anche la sua maggioranza, il governo nazionale e i residenti. Il rischio di fare una tensostruttura da soli 30 posti e a 700 metri dalla stazione è che sia del tutto inefficiente rispetto al suo obiettivo principale, cioè quello di evitare che i senzatetto dormano per strada davanti alla stazione Termini in piazza dei Cinquecento.