Le autorità di Gaza hanno accusato Israele di aver attaccato una clinica in cui i bambini si vaccinavano contro la poliomielite

(AP Photo/Abdel Kareem Hana)
(AP Photo/Abdel Kareem Hana)

Domenica il ministero della Salute della Striscia di Gaza (che è controllato da Hamas) ha accusato l’esercito israeliano di essere responsabile di un attacco con droni avvenuto sabato pomeriggio, durante il quale è stata colpita una clinica del quartiere Sheikh Radwan, nel nord della Striscia, in cui si stavano somministrando vaccini contro la poliomielite. Nell’attacco sono state ferite sei persone, tra cui quattro bambini: l’esercito israeliano ha negato di esserne responsabile.

Rosaria Bollen, una funzionaria dell’Unicef, ha detto all’Associated Press che, se l’attacco dovesse essere confermato, la condotta dell’esercito israeliano sarebbe da ritenere particolarmente grave: l’attacco sarebbe infatti avvenuto nel periodo di «pace umanitaria» che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) aveva chiesto per completare le vaccinazioni nel minor tempo possibile, e il cui rispetto era stato garantito dallo stesso esercito israeliano.

La seconda fase di vaccinazioni contro la poliomielite nella parte settentrionale della Striscia è iniziata ieri, e durerà fino a lunedì (la prima era stata completata a settembre). Sabato l’OMS aveva fatto sapere che l’obiettivo iniziale della seconda fase, ossia somministrare la seconda dose ad almeno 119.000 bambini, probabilmente non potrà essere raggiunto a causa del poco tempo a disposizione.