L’esercito israeliano ha catturato un presunto esponente di Hezbollah in un’operazione via mare senza precedenti
Sabato l’esercito israeliano ha catturato Imad Amhaz, un presunto esponente importante del gruppo politico e militare libanese Hezbollah, con un’operazione senza precedenti che è stata ampiamente discussa e commentata dai principali quotidiani israeliani e internazionali. L’eccezionalità dell’operazione è dovuta alle sue modalità: il commando israeliano è infatti sbarcato a Batroun, nella parte settentrionale del Libano, ha catturato Amhaz ed è fuggito a bordo di un motoscafo. Finora l’esercito israeliano non aveva compiuto azioni di questo tipo: le principali operazioni non di confine, ossia non concentrate nella parte meridionale del Libano, erano state condotte tramite attacchi aerei.
L’eventuale ruolo di Ahmaz all’interno di Hezbollah non è chiaro: fonti israeliane citate dall’agenzia stampa Axios l’hanno descritto come il responsabile delle operazioni navali di Hamas, mentre il ministro dei trasporti libanese, Ali Hamie, l’ha definito un «capitano di nave civile». Hamie ha aggiunto che il rapimento di Amhaz potrebbe configurare una violazione della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, adottata nel 2006 per garantire la sicurezza al confine tra Libano e Israele. Hezbollah invece non ha ancora commentato la vicenda. L’esercito israeliano ha detto che attualmente Ahmaz si trova in Israele, dove sarà interrogato dall’intelligence.
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