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  • Domenica 3 novembre 2024

Un anno dopo l’alluvione la Toscana aspetta ancora molti soldi dal governo

La Regione chiede un miliardo di euro per interventi di prevenzione, mentre molte persone non hanno ancora ricevuto i risarcimenti statali

Una veduta aerea delle inondazioni causate dall'alluvione a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, il 4 novembre del 2023
(ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)
Una veduta aerea delle inondazioni causate dall'alluvione a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, il 4 novembre del 2023 (ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)
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Tra il 2 e il 3 novembre del 2023, un anno fa, un’alluvione causata dalle forti piogge uccise nove persone in Toscana, provocando gravi danni a case, aziende e infrastrutture. L’esondazione in più punti del fiume Bisenzio fu l’evento con le maggiori conseguenze e causò allagamenti in diversi paesi tra le province di Prato e Firenze. In tutto i comuni coinvolti furono 68 in cinque province (oltre a Prato e Firenze, anche in quelle di Pistoia, Livorno e Pisa). Tra i risarcimenti per famiglie e aziende colpite dall’alluvione (500 milioni) e le opere necessarie alla ricostruzione delle infrastrutture danneggiate (1,73 miliardi), nei mesi successivi furono stimati costi per oltre 2 miliardi di euro.

A distanza di un anno l’amministrazione regionale ha fatto sapere di aver ricevuto solo una parte dei fondi per la ricostruzione, e dice che ne servirebbero ancora molti soprattutto per interventi di prevenzione e riduzione dei rischi in caso di eventi simili. Sabato alcune centinaia di persone che abitano nelle zone colpite hanno partecipato a manifestazioni per ricordare chi è morto nell’alluvione e proprio per chiedere interventi più tempestivi per la sicurezza idrogeologica del territorio.

Abitanti del comune di Montemurlo (Bagnolo e Oste sono due frazioni) durante una fiaccolata organizzata sabato a un anno dall’alluvione (dal gruppo Facebook “Comitato Bagnolo per l’Alluvione”)

Del ritardo dei fondi promessi dal governo per la Toscana in ogni caso si parla già da tempo. Nei primi tre mesi dopo l’alluvione il governo aveva stanziato i soldi che servivano per i cosiddetti interventi di “somma emergenza”: 33,7 milioni di euro per i soccorsi dei primi giorni, per coprire le spese funebri delle famiglie che avevano perso i propri cari e altri interventi simili che non potevano attendere. Alcuni esponenti toscani di Fratelli d’Italia – partito che è all’opposizione in regione ma al governo a livello nazionale – hanno difeso l’operato del governo rivendicando che durante quest’anno sono stati erogati in tutto 405 milioni di euro, e attribuendo all’amministrazione regionale eventuali responsabilità nella distribuzione di questi soldi.

Il presidente regionale Eugenio Giani, del PD, ne chiede però molti di più: in una nota ha fatto sapere che in Toscana sono in corso oltre 600 interventi «per la difesa del suolo e la salvaguardia del territorio», dal valore di circa 700 milioni di euro. Giani ha anche detto di aver presentato al governo «un piano di ulteriori interventi da 1 miliardo di euro per la riduzione del rischio idraulico», cioè quelli che dovrebbero servire a prevenire esondazioni e danni ingenti in caso di forti piogge.

L’assessora regionale all’Ambiente e alla Protezione civile, Monia Monni, ha fatto capire che da questo punto di vista la disponibilità del governo al dialogo è molto carente: «Le interlocuzioni sono a zero, non sappiamo quando potranno iniziare i lavori, aspettiamo risposte», ha detto a Repubblica in riferimento al miliardo di euro di cui parlava Giani. Monni ha fatto anche qualche esempio concreto degli interventi che servirebbero, sempre parlando con Repubblica: rinforzo di argini, creazione di casse di espansione (quelle che servono a raccogliere parte della portata dai corsi d’acqua quando aumenta troppo per le piogge), «piani di protezione civile e anche urbanistici per non continuare a edificare con questa intensità, restituire spazi al drenaggio». Secondo Monni sono interventi indispensabili per garantire la sicurezza dei territori a lungo termine, in tempi in cui «questo tipo di eventi non sarà più raro».

Ci sono poi problemi sui fondi stanziati dal governo per il risarcimento dei danni alle persone danneggiate dall’alluvione: i soldi sono stati erogati, ma quasi nessuno è riuscito a riceverli, secondo Giani «a causa di troppe procedure burocratiche». Il contributo stabilito dal governo è di 5mila euro a persona: sono state accettate le richieste di 5.722 persone, ma di queste solo 238 hanno chiesto la rata d’anticipo che era già possibile ricevere fin da ora, e solo 121 l’hanno effettivamente ricevuta.

La Regione nel frattempo ha distribuito con i suoi fondi circa 23 milioni di euro, suddivisi in contributi da 3mila euro a persona per 8.646 richieste presentate. Sono naturalmente pochi, rispetto ai danni causati dall’alluvione: tra le persone alluvionate che sabato hanno partecipato alle manifestazioni, ce n’erano per esempio alcune che raccontavano al Corriere Fiorentino di aver subito danni per decine di migliaia di euro.