Gli ultimi giorni di campagna elettorale per Donald Trump e Kamala Harris
Andranno negli stati in bilico, soprattutto in Pennsylvania, per convincere gli elettori ancora indecisi a votare per loro
Tra quattro giorni, martedì, si concluderanno le elezioni presidenziali statunitensi: fino ad allora i due candidati, il Repubblicano Donald Trump e la Democratica Kamala Harris, hanno in programma una serie di ultime iniziative e comizi per convincere elettori ed elettrici ancora indecisi a votare per loro, soprattutto nei cosiddetti stati in bilico, quelli decisivi per l’esito delle elezioni.
Gli stati in bilico, swing states, sono sette su cinquanta: i tre nel nord-est Pennsylvania, Winsconsin e Michigan, i tre meridionali Arizona, Nevada e Georgia, e il North Carolina. Sono così decisivi perché per via di cambiamenti sociali, economici e demografici al momento non sono né saldamente Repubblicani né saldamente Democratici, ed è soprattutto dal voto dei loro abitanti che dipende la vittoria di uno o dell’altra candidata.
Trump e Harris hanno appena visitato il North Carolina, l’Arizona e il Nevada, due stati determinanti soprattutto per via dell’elettorato latinoamericano, fondamentale per i Democratici e che però negli ultimi anni si è spostato a destra. Tra l’altro in entrambi gli stati, il giorno delle elezioni, sono in programma referendum per inserire il diritto all’aborto nella Costituzione locale, dato che nel 2022 la Corte Suprema statunitense l’ha revocato a livello federale (è un altro tema centrale in questa campagna elettorale).
Trump è appena stato in Georgia, stato in bilico con una forte presenza di elettori afroamericani, circa un terzo degli abitanti dello stato. Nel corso di questi mesi Harris ha faticato ad assicurarsi il sostegno soprattutto degli uomini afroamericani, su cui per questo ha investito molte energie e a cui ha fatto una serie di promesse elettorali. Harris ha in programma di andare in Georgia domani: andrà ad Atlanta, la capitale dello stato, in cui vive circa la metà di tutta la popolazione dello stato.
Entrambi i candidati hanno in programma un’ultima visita in Michigan, fondamentale soprattutto perché ci vive la più estesa comunità araba degli Stati Uniti: è un elettorato importante per entrambi i candidati, e particolarmente difficile da convincere. C’entra soprattutto la guerra nella Striscia di Gaza e il sostegno che gli Stati Uniti continuano a garantire a Israele: quando era presidente, Trump ha sostenuto Israele in ogni modo e durante questa campagna elettorale non ha dato segnali di volersi comportare diversamente.
Harris si è mostrata un filo più solidale con la causa palestinese, ma ha comunque ribadito di voler continuare a sostenere Israele, come del resto ha sempre fatto l’amministrazione di cui fa parte, quella di Biden. In Michigan potrebbe essere determinante per la sconfitta di uno o dell’altra il sostegno di molti cittadini di origini arabe alla candidata indipendente Jill Stein, molto più critica di Trump e Harris nei confronti di Israele.
Harris ha in programma una visita a Detroit, una delle principali città del Michigan; Trump a Dearborn, città in cui l’elettorato arabo si è dimostrato particolarmente insofferente nei confronti di Biden e delle decisioni della sua amministrazione.
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Harris e Trump hanno in programma anche visite in Wisconsin, dove è molto consistente l’elettorato bianco e cattolico, tradizionalmente vicino ai Repubblicani, e in Pennsylvania, lo stato in bilico più importante di tutti: ha 19 grandi elettori e quest’anno è il cosiddetto tipping point state, lo stato considerato decisivo per la vittoria di un candidato o dell’altra (letteralmente “stato del punto di svolta”).
La Pennsylvania è uno degli stati in cui Harris e Trump hanno investito più risorse, tra fondi, comizi, iniziative, mobilitazioni di attivisti locali, spot elettorali diffusi via radio, in televisione e attraverso chiamate e messaggi telefonici inviati direttamente, e con una frequenza giudicata da molti eccessiva, a possibili elettori ed elettrici. La stima è di almeno mezzo miliardo di dollari spesi solo per la campagna elettorale in Pennsylvania.
Lunedì Harris andrà in Pennsylvania e visiterà varie città, concludendo la propria campagna elettorale a Philadelphia, dove lunedì sera il suo comitato elettorale ha organizzato un concerto di cui non si conoscono ancora i dettagli e gli ospiti. Trump concluderà invece la propria campagna elettorale a Grand Rapids, in Michigan, dove l’aveva già conclusa sia nel 2016, quando vinse contro Hillary Clinton, che nel 2020, quando perse contro Joe Biden.
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