Le prime condanne per l’omicidio di Marielle Franco, in Brasile
Due ex poliziotti sono stati condannati per aver ucciso l'attivista e consigliera comunale di Rio de Janeiro, mentre proseguono le indagini sui mandanti
Giovedì un tribunale di Rio de Janeiro, in Brasile, ha condannato rispettivamente a 78 e 59 anni di carcere Ronnie Lessa e Élcio de Queiroz, due ex poliziotti accusati dell’omicidio di Marielle Franco, consigliera comunale di Rio de Janeiro e attivista femminista, e il suo autista Anderson Gomes. Franco venne uccisa nel 2018 con quattro colpi di pistola alla testa, mentre tornava in auto da un evento pubblico sui diritti delle donne nere insieme alla sua addetta stampa. A un semaforo un’altra auto si era affiancata alla sua, e da lì erano stati sparati i colpi che avevano ucciso lei e Gomes.
Il suo fu un caso discusso e che fece scalpore in mezzo mondo, non solo in Brasile. Lessa e de Queiroz sono i primi condannati, e sono ritenuti gli esecutori dell’omicidio, ma non sono ancora stati individuati i mandanti né le motivazioni.
Lo scorso marzo erano stati arrestati due ex politici (i fratelli Chiquinho e Domingos Brazão) e l’ex capo della polizia cittadina Rivaldo Barbosa, accusati di essere coinvolti nell’omicidio di Franco: secondo l’accusa i tre avrebbero ordinato l’omicidio per via delle campagne politiche di Franco contro la corruzione, e successivamente ostacolato le indagini sul caso, che al tempo erano sotto la supervisione di Barbosa.
Lessa e de Queiroz hanno detto di aver ricevuto l’ordine di uccidere Franco dai fratelli Brazão. Confessando l’omicidio, hanno poi fornito vari dettagli su come l’hanno compiuto, per esempio sull’inseguimento dell’auto su cui si trovava Franco: Lessa sparava, mentre de Queiroz guidava l’auto. Lessa e de Queiroz sono stati condannati anche al pagamento di un risarcimento complessivo di circa 100mila euro ai familiari di Franco e Gomes.
Quando fu uccisa, Franco aveva 38 anni ed era un’attivista nota e influente che si batteva per i diritti umani nelle favelas, contro gli abusi della polizia, per i diritti delle donne e per quelli delle minoranze etniche. Il suo omicidio fu seguito da proteste e manifestazioni in tutto il mondo.