Sette persone sono state uccise dagli attacchi di Hezbollah in Israele, i più gravi da luglio
Giovedì sette civili sono stati uccisi da due attacchi di Hezbollah nel nord di Israele, a Metula e a Kiryat Ata, vicino ad Haifa. Giovedì mattina a Metula, sul confine con il Libano, un attacco con i razzi ha ucciso cinque persone (un cittadino israeliano e quattro lavoratori stranieri, di nazionalità thailandese) mentre stavano lavorando in un frutteto. Alcune ore dopo, i frammenti di un razzo hanno ucciso altre due persone (una donna e un uomo) che si trovavano in un uliveto di Kiryat Ata. Le autorità israeliane hanno detto che i razzi sparati da Hezbollah sulla zona di Haifa sono stati decine.
È il più alto numero di morti in un singolo giorno dall’attacco di Hezbollah che il 27 luglio aveva ucciso 12 bambini e ragazzi a Majdal Shams nelle Alture del Golan (il territorio che Israele occupa dal 1967, dopo averlo sottratto al controllo della Siria). Quello del 27 luglio era anche stato l’attacco più grave subìto da Israele dal 7 ottobre 2023. Più di 60 civili sono stati uccisi dagli attacchi di Hezbollah in Israele dell’ultimo anno, da quando si sono intensificati gli scontri.
Sempre giovedì, un bombardamento israeliano sulla città libanese di Baalbek ha ucciso sei paramedici. I bombardamenti e le operazioni militari dell’esercito israeliano in Libano hanno invece ucciso più di 2.800 persone, di cui 2.200 nelle ultime cinque settimane, con l’invasione via terra del sud del paese.
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