La Svizzera ha negato il trasferimento a Brescia di Marco Toffaloni, imputato per la strage di piazza della Loggia

Piazza della Loggia a Brescia dopo l'attentato del 28 maggio 1974 (ANSA)
Piazza della Loggia a Brescia dopo l'attentato del 28 maggio 1974 (ANSA)

La Svizzera ha negato il trasferimento a Brescia di Marco Toffaloni, attualmente imputato al tribunale per i minorenni di Brescia per la strage di piazza della Loggia. Toffaloni, che oggi ha 66 anni e ha la cittadinanza svizzera, è accusato di essere stato uno degli esecutori materiali dell’attentato che uccise otto persone il 28 maggio del 1974: secondo quanto scrive il Giornale di Brescia, per le autorità svizzere il reato di cui è accusato Toffaloni è prescritto.

Toffaloni è a processo al tribunale per i minorenni perché all’epoca della bomba di piazza della Loggia aveva 16 anni. Il 3 ottobre scorso il presidente del tribunale aveva firmato un’ordinanza con cui aveva disposto il suo accompagnamento coattivo in aula, dopo averlo invitato più volte a presentarsi spontaneamente. L’accompagnamento coattivo è previsto dal codice di procedura penale: può essere disposto in alcuni casi previsti dalla legge con un decreto motivato del giudice, che ordina di portare l’imputato in aula, se necessario anche con la forza. È una richiesta possibile in un processo minorile, a differenza di quello ordinario, in cui l’imputato non può essere obbligato a comparire a meno che la sua presenza non sia necessaria per assumere una prova. Finora Toffaloni non aveva risposto. La prossima udienza è stata fissata per il 14 novembre.

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