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  • Giovedì 31 ottobre 2024

Parlare la lingua groenlandese al parlamento danese è complicato

Una parlamentare continua a farlo, anche se le regole non lo permettono

Aki-Matilda Høegh-Dam ha provato ripetutamente a parlare in groenlandese al parlamento danese (Mads Claus Rasmussen/Ritzau Scanpix via AP)
Aki-Matilda Høegh-Dam ha provato ripetutamente a parlare in groenlandese al parlamento danese (Mads Claus Rasmussen/Ritzau Scanpix via AP)
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A ottobre la parlamentare danese Aki-Matilda Høegh-Dam, eletta in Groenlandia, una grossa isola a nord dell’America che fa parte del regno di Danimarca, ha violato il protocollo parlamentare rifiutandosi di tradurre in danese un discorso che aveva pronunciato in groenlandese, la lingua parlata della maggior parte della popolazione della Groenlandia ma totalmente incomprensibile per chi parla solo danese. Non è la prima volta che Høegh-Dam si scontra con le regole sull’uso della lingua nel parlamento, che secondo lei sono legate alla mentalità coloniale con cui i danesi pensano alla Groenlandia.

Il discorso di Høegh-Dam, tenuto il 3 ottobre, riguardava le differenze di trattamento che ancora esistono fra groenlandesi e danesi, principalmente nel sistema legale, e si focalizzava in particolare su due argomenti che in Groenlandia sono visti come le peggiori conseguenze del passato dominio coloniale danese sull’isola: l’impianto forzato di dispositivi contraccettivi in migliaia di donne groenlandesi, e la politica per cui i figli nati da coppie groenlandesi non sposate non avevano alcun legame col padre dal punto di vista legale, che non aveva obblighi nei loro confronti e di cui non risultavano quindi eredi. Høegh-Dam si era poi rifiutata di tradurre il discorso: a quel punto anziché rispondere a eventuali domande degli altri parlamentari, come previsto dalle regole di quella seduta, il presidente del parlamento Søren Gade le aveva tolto la parola.

Già a maggio del 2023 Høegh-Dam aveva tenuto un discorso di diversi minuti solo in groenlandese, e anche in quel caso si era rifiutata di tradurlo. In seguito ha detto di averlo fatto per contrastare il senso di inadeguatezza che secondo lei molti groenlandesi sentono quando non si comportano in modo «abbastanza danese».

A quel tempo il regolamento del Folketing, il parlamento unicamerale danese, permetteva che i discorsi fossero pronunciati solo in danese: quell’episodio aveva spinto a cambiare il protocollo, e a permettere che fossero pronunciati in lingua groenlandese o in faroese, lingue ufficiali rispettivamente in Groenlandia e nelle Isole Fær Øer, a patto che il parlamentare che li pronunciava si ripetesse subito dopo in danese.

Il 3 ottobre Høegh-Dam si è comunque rifiutata di tradurre le proprie parole. Prima di parlare aveva distribuito a tutti i parlamentari una traduzione scritta in danese del suo discorso, ma il presidente del parlamento non l’ha considerato sufficiente, anche perché chi seguiva in diretta televisiva o online i lavori parlamentari non poteva vedere la traduzione. Secondo il presidente il Folketing non ha le risorse per allestire un sistema di traduzione simultanea, come ripetutamente richiesto da Høegh-Dam, ma i parlamentari della Groenlandia e delle Fær Øer possono richiedere fondi speciali per assumere degli interpreti.

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Nonostante la Groenlandia sia l’isola più grande del mondo, è in gran parte inospitale per gli esseri umani e ci vivono meno di 60mila persone, per lo più sulla costa ovest (quella rivolta verso il Canada). La maggior parte di loro parla come prima lingua il groenlandese, che è l’unica lingua ufficiale sull’isola. Da un punto di vista linguistico è imparentato con le lingue parlate dalle popolazioni inuit (che in italiano sono anche impropriamente note come eschimesi) del Canada e dell’Alaska, e non ha nulla a che vedere con il danese. Quasi tutti i groenlandesi (soprattutto quelli di famiglie immigrate sull’isola più di recente) comunque capiscono il danese, che viene insegnato a scuola come seconda lingua e in alcuni ambiti è la lingua più usata.

Per secoli la Groenlandia è stata governata come una colonia dalla Danimarca, ma dal 1953 ha progressivamente acquisito maggiori margini di autonomia. Ora tecnicamente è un territorio autonomo all’interno del Regno di Danimarca, di cui fanno parte anche la Danimarca in senso stretto e le Isole Fær Øer, un altro territorio danese semi indipendente. Dal 1979 ha un suo parlamento e dal 2009 ha un governo con ampia autonomia in politica interna. In quell’anno inoltre il groenlandese è stato reso l’unica lingua ufficiale.

Oltre a eleggere i parlamentari groenlandesi, la sua popolazione elegge anche due membri del parlamento della Danimarca: una è Høegh-Dam, eletta nel 2019 con il partito Siumut, mentre l’altra al momento è Aaja Chemnitz, del partito Inuit Ataqatigiit. Entrambi i partiti sono di sinistra e sostengono il governo della prima ministra Mette Frederiksen, dei Socialdemocratici.

Høegh-Dam ha 28 anni ed è stata eletta quando ne aveva 22: all’epoca era la parlamentare più giovane di sempre in Danimarca. È nata in Danimarca da genitori danesi-groenlandesi, ed è cresciuta in Groenlandia, dove fa politica da quando aveva 14 anni.

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