In Georgia il riconteggio dei voti ha confermato la vittoria del partito filorusso Sogno Georgiano alle elezioni parlamentari
La Commissione elettorale della Georgia, paese del Caucaso in cui lo scorso 26 ottobre si sono tenute delle contestate elezioni parlamentari, ha detto che un riconteggio parziale dei voti ha confermato la vittoria del partito di governo, Sogno Georgiano, populista e filorusso. Poco dopo l’ufficializzazione dei risultati, domenica scorsa, la presidente della Repubblica Salome Zourabichvili aveva definito le elezioni una «totale manipolazione», aveva accusato la Russia di aver interferito e aveva invitato i cittadini a scendere in piazza per protestare. Lunedì c’erano effettivamente state delle grosse manifestazioni nella capitale Tbilisi e martedì era iniziato il riconteggio parziale: la Commissione elettorale giovedì ha detto che è stato ricontato il 14 per cento delle schede, relative al 12 per cento dei seggi, e che il risultato era solo «leggermente differente in circa il 9 per cento dei seggi».
Non era stata solo la presidente Zourabichvili a segnalare delle irregolarità, ma anche altri leader dell’opposizione, ong georgiane e osservatori indipendenti come l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione europea (OSCE). Erano inoltre circolati diversi video sui social media che mostravano pratiche evidentemente non regolari, intimidazioni e violenze ai seggi. Per questo anche la procura generale della Georgia ieri aveva aperto un’indagine per brogli elettorali, oltre a numerose altre inchieste sui singoli episodi.