Javier Milei ha sostituito la ministra degli Esteri argentina, che all’ONU aveva votato per togliere l’embargo statunitense contro Cuba
Mercoledì il presidente ultraliberista dell’Argentina Javier Milei ha licenziato e sostituito la ministra degli Esteri Diana Mondino, dopo che la delegazione argentina alle Nazioni Unite aveva votato a favore di una risoluzione per la revoca dell’embargo economico degli Stati Uniti contro Cuba. La risoluzione, che non era vincolante, era stata sostenuta da 187 paesi. Solo Stati Uniti e Israele avevano votato contro.
L’Argentina ha storicamente buoni rapporti con Cuba, e all’ONU aveva sempre votato a favore della revoca dell’embargo: le cose sono però cambiate con l’elezione a presidente di Milei, che si è categoricamente opposto alla rimozione delle sanzioni contro Cuba. Dopo il licenziamento di Mondino, Milei ha nominato ministro degli Esteri Gerardo Werthein, in precedenza ambasciatore negli Stati Uniti; ha poi diffuso un comunicato in cui ha detto che «il nostro paese è categoricamente contrario alla dittatura cubana e rimarrà fermo nel promuovere una politica estera che condanni tutti i regimi che violano i diritti umani».
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