Israele ha ordinato l’evacuazione della città di Baalbek, sede di un sito Unesco nell’est del Libano, e poi l’ha bombardata

Le rovine romane di Baalbek, considerate patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, fotografate nel 2021 (AP Photo/ Hassan Ammar)
Le rovine romane di Baalbek, considerate patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, fotografate nel 2021 (AP Photo/ Hassan Ammar)

Mercoledì migliaia di persone hanno lasciato la città di Baalbek e altre località nella valle della Beqaa, nella parte orientale del Libano, a causa di un ordine di evacuazione diffuso nella mattina dall’esercito israeliano. Baalbek è una delle città più grandi del Libano, ha circa 80mila abitanti, ed è piuttosto nota perché ci si trovano antichi templi e altre rovine di epoca romana, considerati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco dal 1984. Da quando si sono intensificati i combattimenti tra Israele e Libano gli ordini di evacuazione avevano riguardato solo alcune aree della capitale Beirut e la parte meridionale del paese.

Circa quattro ore dopo la diffusione dell’ordine, Israele ha bombardato la città e le zone circostanti. Il sindaco di Baalbek Mustafa al-Shell ha detto a BBC che sono stati segnalati più di 20 attacchi nell’area, di cui cinque all’interno della città. Mustafa al-Shell ha anche detto che «non è chiaro cosa abbiano preso di mira gli israeliani. Ma posso dirvi che non ci sono depositi di munizioni o depositi di armi a Baalbek». L’esercito israeliano aveva invece detto di aver colpito i depositi di carburante di proprietà di Hezbollah che si trovano nella valle della Beqaa, senza fornire altri dettagli. Il ministero della Salute libanese ha fatto sapere che gli attacchi israeliani hanno ucciso 11 persone a Sohmor, un’altra città nella valle della Beqaa, circa 70 chilometri a sud di Baalbek.