Tre ex membri delle Brigate Rosse saranno processati per la sparatoria di cascina Spiotta del 1975
Gli ex membri delle Brigate Rosse Renato Curcio, Mario Moretti e Lauro Azzolini sono stati rinviati a giudizio per l’omicidio di un carabiniere, Giovanni D’Alfonso, in una sparatoria a cascina Spiotta ad Arzello, in provincia di Alessandria, avvenuta nel 1975. Un quarto brigatista, Pierluigi Zuffada, è stato invece prosciolto per prescrizione. A Curcio e Moretti viene contestato di aver avuto una corresponsabilità nell’omicidio pur non essendo presenti alla cascina quel giorno, perché erano fra i capi dell’organizzazione.
Il 5 giugno 1975 quattro carabinieri arrivarono alla cascina durante la ricerca del nascondiglio dove i brigatisti tenevano sequestrato l’industriale Vittorio Vallarino Gancia, che era stato rapito il giorno prima. Lì c’erano due brigatisti: nella sparatoria che seguì morirono un appuntato dei carabinieri, Giovanni D’Alfonso, e una militante delle Brigate Rosse, Margherita Cagol, conosciuta con il nome di battaglia di “Mara”, moglie di Renato Curcio. Curcio e Cagol erano fra i fondatori delle Brigate Rosse. Nello scontro furono feriti anche altri due carabinieri, fra cui uno che perse un braccio e un occhio.
Il processo inizierà il 25 gennaio alla Corte d’Assise di Alessandria. L’indagine era stata riaperta nel 2021 in seguito a un esposto presentato alla procura di Torino da parte di Bruno D’Alfonso, figlio del carabiniere ucciso e anche lui carabiniere.
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