C’è un’app al centro del più grande caso criminale nella storia del Belgio
Oltre cento persone sono state condannate grazie al decriptaggio dei messaggi scambiati tra i gruppi attivi nel traffico di droga in Europa
Martedì un tribunale di Bruxelles ha condannato 119 persone in un processo per traffico internazionale di droga, il più grande caso criminale nella storia del Belgio. I media nazionali lo hanno definito “processo Sky Ecc” dal nome della piattaforma di messaggistica usata dalle organizzazioni criminali per comunicare, da cui era partito il caso: le persone in questione sono state condannate a un totale di 750 anni di carcere per l’importazione e lo spaccio di cocaina e cannabis proveniente dall’America Latina e dal Nord Africa in diversi paesi europei.
Il processo è durato cinque mesi e i procedimenti erano stati avviati alla fine del 2023, in seguito al decriptaggio di Sky Ecc, che permette di scambiarsi messaggi criptati con diversi livelli di protezione. A lungo si era ritenuto che fosse praticamente impossibile accedere ai messaggi sulla piattaforma, ma nel 2021 le forze di polizia europee erano riuscite a infiltrarsi in quella e in altre app usate dai gruppi criminali internazionali, con la collaborazione dell’FBI e della polizia australiana: in seguito all’analisi dei messaggi decriptati furono ordinate perquisizioni e arresti in diversi paesi europei, di cui più di cento solo in Belgio, dove secondo le forze di polizia europee operano alcune delle reti criminali più pericolose d’Europa.
Le pene sono comprese tra i 14 mesi e i 17 anni di carcere e sono relative ai reati di traffico di droga, riciclaggio di denaro, traffico di armi, estorsione e rapimento.
Il processo riguardava 128 persone, nove delle quali sono state prosciolte. La pena maggiore è stata per Abdelwahab Guerni, un cittadino algerino accusato di aver importato droghe dall’America Latina attraverso il porto di Anversa, la principale città portuale del Belgio, nelle Fiandre. Tra le altre ci sono Eridan Munoz Guerrero, un cittadino albanese condannato a 14 anni per aver gestito più laboratori di trasformazione della cocaina a Bruxelles, e un ex agente di polizia di cui non è stato reso noto il nome, condannato a cinque anni per aver fornito a un’organizzazione criminale informazioni sui database della polizia.
È da tempo che il Belgio cerca di gestire il problema della criminalità organizzata legata al traffico di droga, proprio perché il porto di Anversa è uno dei principali punti di arrivo della droga proveniente dal Sud America assieme a quello di Rotterdam, il più grande d’Europa, nei Paesi Bassi. Da diversi anni Anversa è considerata “la porta d’ingresso della cocaina in Europa” e le tonnellate di questa sostanza sequestrate ogni anno sono in costante aumento: solo nel 2023 sono state 116, il 5 per cento in più rispetto alle tonnellate sequestrate l’anno precedente.
A detta della ministra dell’Interno Annelies Verlinden le condanne del processo «segnano un vero punto di svolta nella lotta contro il crimine organizzato e la criminalità legata alla droga».
Gli avvocati della difesa hanno sostenuto che le operazioni di decriptaggio dei messaggi su Sky Ecc siano state svolte in maniera illegale e in violazione della privacy degli imputati. Per l’Europol, l’agenzia di polizia dell’Unione Europea, hanno invece fornito «informazioni inestimabili su centinaia di milioni di messaggi» scambiati tra i membri delle organizzazioni criminali: sia in Francia che nei Paesi Bassi sono in corso altri processi basati proprio sulle prove contenute in questi messaggi, circa la metà dei quali non era ancora stata decifrata all’apertura del processo in Belgio.
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