Uno dei più noti leader della sinistra spagnola è stato accusato di molestie da diverse donne
Íñigo Errejón, ex storico esponente di Podemos, si è dimesso da tutti i suoi incarichi
In Spagna si sta parlando molto di un caso che ha al centro Íñigo Errejón, l’ex capogruppo di Sumar, che si è dimesso giovedì scorso per le accuse di molestie sessuali fatte contro di lui sui social, in forma anonima, da diverse donne e in seguito con una denuncia. Sumar, una coalizione di sinistra, è il principale alleato dei Socialisti del primo ministro Pedro Sánchez. Il femminismo fa parte dell’identità di Sumar ed Errejón è uno dei più noti politici spagnoli: anche per questo Yolanda Díaz, vice prima ministra e fondatrice del partito, ha dovuto rispondere della gestione del caso.
Errejón si è dimesso da tutte le cariche il 24 ottobre, due giorni dopo che la giornalista e scrittrice Cristina Fallarás aveva iniziato a raccogliere sul suo profilo Instagram le testimonianze di numerose donne che, in forma anonima, raccontavano i comportamenti abusanti e le molestie da parte di un «deputato di Madrid», poi identificato in Errejón.
In un post, una donna ha detto che il politico le aveva «toccato il culo» mentre ballava a un festival femminista, a Castellón de la Plana, nel giugno del 2023, accusando i dirigenti del partito di aver minimizzato la cosa.
Dopo le dimissioni, inoltre, Errejón è stato denunciato per molestie sessuali dall’attrice Elisa Mouliaá. Nella denuncia Mouliaá ha detto che Errejón cercò di baciarla e palparla senza il suo consenso durante una festa a casa di amici nel settembre del 2021. Finora questa è stata l’unica denuncia ma, secondo i giornali spagnoli, diverse donne che hanno contattato Fallarás (la giornalista) potrebbero decidere di denunciare a loro volta Errejón. Alcune hanno scritto a Fallarás proprio dopo che Mouliaá si era fatta avanti.
Nel post su X in cui Errejón ha annunciato che lascia la politica, ha riconosciuto di aver fatto «errori».
Lunedì Díaz ha difeso la sua gestione dello scandalo, riconoscendo però che il partito si era mosso in ritardo. Díaz ha detto di aver parlato con Errejón lo scorso mercoledì mentre il partito stava facendo le indagini interne che hanno portato alla sua espulsione. Díaz non è più leader di Sumar dopo il risultato deludente alle elezioni europee di giugno, ma lo era all’epoca dei fatti, e il partito non ha ancora scelto chi prenderà il suo posto. Díaz ha detto che «la violenza machista non è di sinistra né di destra: è violenza machista» e non deve avere spazio nella politica.
Un’altra questione è se e quanto all’interno del partito si sapesse già sulle accuse, prima che diventassero pubbliche.
Il portavoce del partito di sinistra Podemos, Pablo Fernández, ha detto che Díaz era stata avvisata delle presunte molestie avvenute a Castellón nel giugno del 2023, quando Podemos e Sumar erano alleati. Lunedì Díaz ha detto che ne parlò con la leader di Podemos, l’ex ministra Ione Belarra, e con i dirigenti del partito di Errejón, Más Madrid, i quali le riferirono che c’era già stata un’indagine interna, senza risultati. L’episodio già allora era stato denunciato in un post sui social, poi cancellato.
Le portavoci di Más Madrid hanno riconosciuto di non aver valutato correttamente il caso di Castellón, dicendo però che non gliene risultavano altri. I dirigenti del partito hanno sostenuto di essere al corrente di alcuni «problemi personali» di Errejón, che stava facendo psicoterapia, come lui stesso ha scritto nel post sulle dimissioni. Díaz ha detto che se fosse stata a conoscenza della gravità dei fatti Errejón non sarebbe stato ricandidato.
Errejón era stato tra i fondatori del partito di sinistra anti-austerità Podemos, che alle elezioni generali del luglio 2023 si era presentato con Sumar, da cui però lo scorso dicembre si è separato, uscendo dalla maggioranza di Sánchez. Errejón aveva lasciato Podemos nel 2019 per fondare Más Madrid, che a livello nazionale fa parte di Sumar. Per questa ragione, e per la sua precedente rottura con il leader storico di Podemos Pablo Iglesias, i rapporti tra Errejón e il suo ex partito non erano buoni da tempo.
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