Il caso della 13enne morta cadendo da un terrazzo per cui è indagato l’ex fidanzato
Lui ha 15 anni, è accusato di omicidio volontario ed è stato messo in custodia cautelare in un carcere minorile
Lunedì sera, vicino a Piacenza, i carabinieri hanno fermato un 15enne accusato di aver ucciso Aurora Tila, la 13enne che venerdì scorso è morta dopo essere caduta da un terrazzo all’ottavo piano di un edificio. Il 15enne, di cui non è stato reso noto il nome, era l’ex fidanzato di Tila e si trovava con lei quando è caduta dal terrazzo: è indagato per omicidio volontario dalla procura per i minorenni di Bologna. Al momento è in custodia cautelare nell’Istituto penale per minorenni “Pietro Siciliani” di via del Pratello, sempre a Bologna.
Il caso sta ricevendo forti attenzioni per via del fatto che le informazioni disponibili fanno pensare che sia stato un femminicidio, cioè un omicidio conseguente a violenze, sia fisiche che psicologiche, alimentate da dinamiche di potere e controllo basate su stereotipi e aspettative di genere, esercitate da uomini vicini alle donne che le subiscono.
In Italia non esistono statistiche sui femminicidi che usino questo specifico termine, ma i dati istituzionali sugli omicidi vengono raccolti dal ministero dell’Interno settimanalmente in modo che possano essere scorporati in base al rapporto tra autore e vittima, dando un’idea del fenomeno. Secondo i dati del ministero dell’Interno, dall’inizio dell’anno in Italia 80 donne sono state uccise «in ambito familiare/affettivo».
Martedì verrà fatta l’autopsia sul corpo di Tila per chiarire le cause della sua morte, ma nel frattempo sono state diffuse testimonianze e prove che dimostrerebbero violenze psicologiche e fisiche subìte dalla ragazza nei mesi precedenti da parte dell’ex fidanzato, che non accettava di essere stato lasciato.
Tila aveva lasciato il 15enne poche settimane fa, per la seconda volta, dopo essersi rivolta anche ai servizi sociali per via dei suoi comportamenti aggressivi e violenti: i due si erano messi insieme lo scorso gennaio e Tila lo aveva lasciato proprio per via di quelli che la sua famiglia ha descritto come comportamenti ossessivi, accompagnati da minacce e violenze, in parte riscontrate anche in chat e tabulati telefonici analizzati in questi giorni dalla procura e su cui i giornali hanno diffuso qualche informazione. Sul corpo di Tila sono state trovate anche ferite e lividi, forse originati da suoi tentativi di resistere alle violenze dell’ex fidanzato.
Durante le indagini è stato trovato anche un video che ritrae l’ex fidanzato mentre strattona, picchia e insulta Tila in una stazione degli autobus: il video è stato girato da alcune amiche di Tila che poi sarebbero intervenute per soccorrerla. Ma le testimonianze delle violenze e dei comportamenti ossessivi sono diverse: la madre di Tila ha detto che l’ex fidanzato l’aveva picchiata anche tre giorni prima della sua morte, sempre perché non accettava di essere stato lasciato; secondo i vicini di casa della famiglia era capitato anche che lui dormisse sul pianerottolo di casa di lei per controllarne i movimenti; familiari e amici di Tila hanno raccontato che lei aveva espresso in più di un’occasione il timore che lui la uccidesse.
La mattina in cui è morta, Tila era uscita di casa poco dopo le otto di mattina per andare a scuola, al liceo Colombini. Non ci era arrivata però, perché poco dopo aveva incontrato l’ex fidanzato e i due erano saliti sulla terrazza del condominio in cui lei viveva. La terrazza si trova sul tetto del palazzo, e i vicini di casa hanno detto di averli visti lì anche altre volte. Poco dopo le 8:30 il 15enne ha suonato i citofoni dell’edificio e chiamato il 118, e il corpo di Tila è stato trovato sul terrazzo del quinto piano, caduto da circa dodici metri di altezza. Il 15enne è stato fatto entrare in casa da una delle persone a cui aveva suonato, secondo cui era sotto shock.
Il proseguimento delle indagini e l’autopsia aiuteranno a chiarire meglio cosa sia successo sul terrazzo, ma ci sono già diversi elementi che fanno supporre che Tila non si sia buttata da sola. Per farlo bisognava scavalcare una ringhiera alta circa un metro e venti: lei era alta un metro e mezzo e pesava poco più di trenta chili. Lorenza Dordoni, avvocata della famiglia di Tila, ha detto che se anche lei avesse tentato di lanciarsi dal terrazzo l’ex fidanzato avrebbe avuto il tempo e i mezzi fisici per fermarla. L’autopsia servirà a chiarire anche se quando Tila è caduta dal terrazzo fosse già morta o meno.
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