Al largo delle coste tunisine sono stati ritrovati i corpi di 16 persone migranti

Imbarcazioni di migranti abbandonate sulle coste tunisine (AP Photo/Nariman El-Mofty)
Imbarcazioni di migranti abbandonate sulle coste tunisine (AP Photo/Nariman El-Mofty)

Fra il fine settimana e lunedì la Guardia costiera tunisina ha recuperato i corpi di 16 persone migranti al largo della sua costa orientale, di fronte alla città di Chebba. Non è stato possibile identificare i corpi in quanto si trovavano in stato di decomposizione, secondo quanto dichiarato da un funzionario tunisino a Reuters, ma si ritiene che appartengano a uno dei recenti naufragi avvenuti di fronte alle coste della Tunisia. Un simile ritrovamento era avvenuto a fine settembre.

Secondo una ONG tunisina nel 2023 morirono più di 1.300 persone nei naufragi vicino alle coste della Tunisia, che quell’anno era diventato il principale punto di partenza per raggiungere l’Europa dalle coste dell’Africa (oggi è di nuovo la Libia). Anche se non esiste una spiegazione certa, probabilmente la riduzione nelle partenze è in parte dovuta agli accordi presi con l’Unione Europea, che si è impegnata a inviare aiuti alla Tunisia in cambio di uno sforzo delle autorità locali per bloccare le partenze. Comunque molte persone sia tunisine che provenienti dall’Africa subsahariana provano ancora ad attraversare il mar Mediterraneo, spesso a bordo di barche sovraffollate messe a disposizione dai trafficanti di esseri umani, e i naufragi sono ancora frequenti.

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