Il calciatore spagnolo Rodri ha vinto il Pallone d’Oro
Ma il Real Madrid ha boicottato la premiazione per protesta
Il ventottenne centrocampista spagnolo del Manchester City Rodrigo Hernández Cascante, chiamato da tutti solamente Rodri, ha vinto il Pallone d’Oro maschile, il principale premio individuale nel calcio che viene assegnato ogni anno dalla rivista francese France Football al miglior giocatore della stagione (2023-2024, in questo caso). La ventiseienne trequartista spagnola del Barcellona Aitana Bonmatí ha vinto il Pallone d’Oro femminile, il suo secondo consecutivo e il quarto di fila vinto da una calciatrice del Barcellona.
Rodri è da tempo un calciatore fondamentale per il gioco del Manchester City, la squadra che ha vinto gli ultimi quattro campionati inglesi consecutivi (e la Champions League nel 2023, battendo in finale l’Inter proprio con un suo gol), e della Spagna, che la scorsa estate ha vinto gli Europei. In quest’ultima manifestazione Rodri era stato premiato come miglior giocatore.
Rispetto ai calciatori che solitamente vincono il Pallone d’Oro, Rodri è meno appariscente, dato che non è un attaccante che segna decine di gol a stagione, nonché assai meno conosciuto da chi non segue il calcio con assiduità. È un centrocampista centrale che organizza il gioco della squadra grazie a un’abilità eccezionale nei passaggi e soprattutto nella cosiddetta “lettura del gioco”: la dote un po’ intangibile che permette ai calciatori di fare sempre o quasi la scelta giusta, in quanto a movimenti o passaggi. Per queste caratteristiche è stato spesso paragonato a Sergio Busquets, un altro formidabile centrocampista spagnolo che per anni è stato fondamentale nel Barcellona allenato da Pep Guardiola e nella nazionale spagnola, le cui abilità sono state a lungo sottovalutate.
In questi anni, comunque, Rodri ha segnato anche parecchi gol importanti: nel 2023 decise la finale di Champions League contro l’Inter, mentre nella scorsa stagione, quella per la quale è stato premiato con il Pallone d’Oro, ha segnato ben otto gol in Premier League e uno agli ottavi di finale degli Europei: molti per uno che gioca nel suo ruolo. La sua vittoria è stata in parte sorprendente, perché era dato come grande favorito l’attaccante brasiliano 24enne Vinícius Júnior, del Real Madrid: uno dei giocatori più forti, talentuosi e decisivi al mondo, di una squadra che nella scorsa stagione ha vinto la Champions League, il campionato spagnolo e la Supercoppa di Spagna. Alla fine è arrivato secondo.
Lunedì pomeriggio si è saputo che i calciatori, l’allenatore Carlo Ancelotti e i dirigenti del Real, che si aspettavano la vittoria di Vinícius, avevano deciso di disertare la cerimonia per protestare contro la decisione della giuria. Ancelotti è stato premiato come miglior allenatore dell’anno, ma non era presente per ritirare il premio. Dopo Vinícius si sono peraltro classificati altri due giocatori del Real: il centrocampista inglese Jude Bellingham e il terzino spagnolo Daniel Carvajal. L’attaccante dell’Inter Lautaro Martínez è arrivato settimo, la miglior posizione raggiunta quest’anno per un calciatore del campionato italiano.
È possibile che la decisione di premiare Rodri sia avvenuta in parte per bilanciare una serie di decisioni passate: per anni calciatori simili a Rodri sono arrivati vicini a vincere il Pallone d’Oro, ma quasi mai poi l’hanno vinto. L’ex centrocampista del Milan Andrea Pirlo arrivò quinto nel 2007, gli ex centrocampisti spagnoli del Barcellona Andrés Iniesta e Xavi Hernández (citati da Rodri nel discorso di premiazione) arrivarono al massimo rispettivamente secondo e terzo. Una parziale eccezione fu Luka Modric, che vinse il Premio nel 2018: era stato l’unico non attaccante a vincere in 18 anni, prima che lo facesse Rodri.
Sia Pep Guardiola sia Luis de la Fuente, gli attuali allenatori di Rodri nel Manchester City e nella Spagna, hanno definito Rodri il miglior centrocampista del mondo. Guardiola ha detto che «sa fare tutto», mentre per de la Fuente «ha fatto abbastanza per meritare il Pallone d’Oro». Prima di arrivare al City Rodri, nato a Madrid nel 1996, giocò per tre anni nel Villarreal e per una stagione, quella 2018-2019, nell’Atlético Madrid allenato da Diego Pablo Simeone. Nell’estate del 2019 fu acquistato dal City per 70 milioni di euro, diventando sin da subito fondamentale nel gioco di Guardiola.
C’è una statistica eccezionale che racconta bene l’importanza che ha Rodri in una squadra pur ricca di talento come il Manchester City: tra il febbraio del 2023 e il maggio del 2024 Rodri non ha mai perso una partita, se si escludono due sconfitte ai tiri di rigore (cioè i rigori dopo un pareggio nei tempi regolamentari e supplementari). Le poche sconfitte subite dal City in quel periodo sono arrivate quando Rodri era assente per infortunio o per squalifica. In tutto, Rodri ha giocato 74 partite di fila con il Manchester City tra campionato e coppe nazionali e internazionali senza mai perdere, superando un record europeo che apparteneva agli ex calciatori del Milan Paolo Maldini e Demetrio Albertini (entrambi ne fecero 73 all’inizio degli anni Novanta).
Con ogni probabilità però il Manchester City dovra rinunciare a Rodri per tutta la stagione in corso o quasi: si è procurato un grave infortunio al ginocchio il mese scorso durante una partita contro l’Arsenal, e infatti alla cerimonia di consegna del Pallone d’Oro era in stampelle.
Il Pallone d’Oro femminile è stato vinto per la seconda volta consecutiva da Aitana Bonmatí, che si è confermata la calciatrice più forte e determinante del momento. La ventiseienne del Barcellona e della Nazionale spagnola gioca come trequartista: è una calciatrice completa, abile tecnicamente, preparata atleticamente e dotata di eccezionale creatività e visione di gioco. Lo scorso anno era diventata la prima nella storia del calcio, maschile e femminile, a vincere Champions League, Mondiali e Pallone d’Oro nella stessa stagione.
Nell’ultima stagione ha vinto il campionato spagnolo, la Coppa e la Supercoppa di Spagna e soprattutto la Champions con il Barcellona, segnando in questa competizione 6 gol in 11 partite, uno dei quali nella finale vinta 2-0 contro il Lione. Dal 2021 il Pallone d’Oro femminile viene sempre vinto da una calciatrice spagnola del Barcellona: prima dei due di Bonmatí lo aveva vinto Alexia Putellas nel 2021 e nel 2022. Quest’anno sul podio sono arrivate tre calciatrici del Barcellona, che non a caso ha vinto il premio di miglior squadra femminile della stagione; al secondo posto è arrivata l’attaccante norvegese Caroline Graham Hansen, al terzo l’attaccante spagnola Salma Paralluelo.
La giocatrice della Roma Manuela Giugliano, prima calciatrice italiana a essere candidata al Pallone d’Oro femminile da quando esiste, quindi dal 2018, si è classificata ventisettesima.