Il centrodestra ha vinto le elezioni regionali in Liguria

Il sindaco di Genova Marco Bucci ha battuto il candidato del centrosinistra Andrea Orlando per poche migliaia di voti, e sarà il nuovo presidente

(ANSA/LUCA ZENNARO)
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La coalizione di centrodestra ha vinto le elezioni regionali in Liguria, che si sono tenute fra domenica e lunedì: il candidato del centrodestra nonché attuale sindaco di Genova Marco Bucci sarà il nuovo presidente, dopo aver battuto per poche migliaia di voti Andrea Orlando, del centrosinistra.

Bucci ha ottenuto il 48,7 per cento dei voti contro il 47,4 per cento di Orlando. Per concludere lo scrutinio mancano circa 60 seggi su 1.785: al momento il distacco fra Bucci e Orlando è di circa 10mila voti. Il partito più votato in regione è stato il Partito Democratico, che ha ottenuto circa il 28,5 per cento (alle regionali del 2020 aveva ottenuto il 19,9). Anche Fratelli d’Italia ha migliorato il suo risultato, passando dal 10,87 del 2020 al 15 per cento. L’affluenza è stata del 46 per cento, il dato più basso degli ultimi decenni: nel 2020 era stata del 53 per cento, nel 2015 del 50 per cento.

Le elezioni erano state convocate in anticipo dopo le dimissioni dell’ex presidente Giovanni Toti, del centrodestra, coinvolto in un’inchiesta della procura di Genova nella quale era accusato di corruzione. Per la coalizione di governo è un’importante vittoria politica: il centrosinistra sperava di avere buone possibilità di tornare a governare una regione che storicamente aveva spesso votato a sinistra. La candidatura di Bucci però, arrivata un po’ a sorpresa meno di due mesi fa, ha cambiato moltissimo la campagna elettorale, per via del grande consenso di cui Bucci gode in Liguria.

Bucci ha quasi 65 anni ed è sindaco di Genova (la sua città) dal 2017, rieletto nel 2022 per un secondo mandato. Prima della carriera politica era stato a lungo manager nel settore farmaceutico. Nel centrodestra era da tempo considerato la persona ideale per succedere a Toti, ma negli ultimi mesi si era saputo che le sue condizioni di salute si erano molte aggravate a causa di un «tumore metastatico alle ghiandole linfatiche del collo»: la sua candidatura è stata quindi sorprendente, visto che si pensava che dopo la fine del suo mandato a Genova avrebbe lasciato la politica.

Orlando invece è di Spezia, ha 55 anni ed è da tempo uno dei dirigenti più importanti del Partito Democratico, di cui è stato anche portavoce e vicesegretario, oltre che capo di una importante corrente (cioè di una fazione) della sinistra del partito. È stato cinque volte deputato e tre volte ministro. Nonostante la sua importanza all’interno del partito, è la prima volta che si impegnava in prima persona in una tornata elettorale di questo livello: finora era sempre stato considerato come un politico più interessato alle vicende della politica nazionale che a quelle locali della sua regione d’origine (e per questo è stato anche criticato in campagna elettorale).

Nelle ultime settimane il governo stava attraversando un momento complicato, per via di una faticosa discussione sulla legge di bilancio, di varie questioni legali che impediscono l’apertura dei centri per migranti in Albania e di un nuovo caso al ministero della Cultura. Per Meloni sarà quindi importante rivendicare un successo elettorale, anche solo perché per qualche giorno le pagine di politica dei giornali parleranno soprattutto di questo risultato.

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