L’inchiesta sui contatti tra Elon Musk e Vladimir Putin
Il Wall Street Journal sostiene che i due si siano parlati più volte dal 2022: se fosse confermato, gli Stati Uniti avrebbero vari motivi per preoccuparsi
Sui giornali internazionali si sta parlando molto di un’inchiesta del Wall Street Journal uscita venerdì secondo cui l’imprenditore miliardario Elon Musk sarebbe segretamente in contatto con il presidente russo Vladimir Putin dal 2022, anno dell’invasione russa dell’Ucraina e dell’inizio delle conseguenti sanzioni alla Russia da parte dei paesi della NATO.
Il Wall Street Journal cita come fonti «diversi funzionari, ex e attuali, statunitensi, europei e russi», ma dice anche che molti funzionari del governo statunitense erano totalmente all’oscuro della cosa. Se fosse confermata la notizia sarebbe particolarmente rilevante perché Musk, che è sudafricano naturalizzato statunitense, è uno degli uomini più ricchi e influenti del mondo, ed è diventato negli ultimi anni un personaggio centrale in molte questioni economiche e politiche che riguardano gli Stati Uniti.
Tra le altre cose Musk infatti è a capo della società spaziale privata SpaceX, che gestisce il servizio satellitare Starlink (usato negli Stati Uniti da enti governativi e ambasciate) e molti dei lanci spaziali del dipartimento della Difesa statunitense e della NASA. Per questo ha accordi e rapporti molto stretti con l’esercito e con i servizi segreti statunitensi, e ha accesso a informazioni riservate. Inoltre nelle ultime settimane Elon Musk ha fatto ingenti donazioni e dato il suo sostegno politico a Donald Trump, il candidato Repubblicano alle elezioni presidenziali americane, diventando uno dei suoi più importanti alleati politici, al punto che Trump ha accennato alla possibilità di dargli un ruolo nella sua amministrazione.
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Secondo il Wall Street Journal le conversazioni tra Musk e Putin avrebbero toccato temi vari: «questioni personali, affari e geopolitica». Il Wall Street Journal ha scritto che in un’occasione Putin avrebbe chiesto a Musk di non attivare Starlink su Taiwan per accontentare una richiesta del presidente cinese Xi Jinping. Gli Stati Uniti hanno storicamente un rapporto di alleanza con Taiwan, e hanno dimostrato in passato di essere disposti a difenderla militarmente dalla Cina.
Dopo la pubblicazione dell’articolo del Wall Street Journal, l’agenzia di stampa Associated Press ha detto di aver avuto conferma del fatto che i due si sono parlati frequentemente al telefono da un’altra persona informata sui fatti.
Musk non ha risposto alla richiesta di un commento da parte del Wall Street Journal, ma ha detto che le sue società «hanno ostacolato la Russia più di chiunque altro», riferendosi probabilmente al fatto che poco dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia lui aveva messo a disposizione dell’esercito ucraino alcuni satelliti di Starlink per connettersi a internet. Con il proseguire della guerra alcune inchieste giornalistiche hanno sostenuto che anche l’esercito russo riuscisse a connettersi a questi satelliti e in passato Musk è stato accusato di aver disattivato il servizio per impedire all’Ucraina di portare a termine alcune operazioni, cosa che lui ha negato.
Il portavoce di Putin Dmitry Peskov ha detto che c’è stata una sola telefonata tra il presidente russo e Musk, in cui avrebbero discusso di «spazio e tecnologie presenti e future».
L’articolo è stato commentato con preoccupazione da vari funzionari e politici negli Stati Uniti. Il deputato Democratico Adam Smith, presidente della commissione della Camera che sovrintende le forze armate, ha chiesto al dipartimento della Difesa che venga avviata un’inchiesta sul caso. Bill Nelson il capo della NASA – che per i suoi lanci nello spazio si affida per la gran parte a SpaceX – ha detto che se quanto emerso fosse vero sarebbe «preoccupante» e andrebbe in ogni caso approfondita la questione.