Un tribunale in Uganda ha condannato a 40 anni di carcere un comandante del gruppo ribelle Lord’s Resistance Army

Thomas Kwoyelo a processo al tribunale di Kampala, in Uganda, nel 2017 (ANSA-ABACA)
Thomas Kwoyelo a processo al tribunale di Kampala, in Uganda, nel 2017 (ANSA-ABACA)

Venerdì il tribunale di Gulu, una città dell’Uganda, ha condannato a 40 anni di carcere Thomas Kwoyelo, un comandante della Lord’s Resistance Army (LRA, “Esercito di Resistenza del Signore”), un gruppo ribelle ugandese di ispirazione cristiana radicale attivo nel nord dell’Uganda e in altri paesi dell’Africa centrale fra gli anni Ottanta e Duemila. Kwoyelo è stato condannato per 44 reati, tra i quali omicidio e stupro. Lui ha negato le accuse. I giudici hanno detto di non averlo condannato a morte perché fu reclutato nel gruppo a 12 anni e perché ha mostrato di essersi pentito.

Il processo contro Kwoyelo è considerato molto importante, anche perché è la prima volta in cui un membro del Lord’s Resistance Army viene processato in Uganda. Per i giudici «il condannato ha avuto un ruolo di primo piano nella pianificazione, nella strategia e nell’effettiva esecuzione di reati di estrema gravità». Il gruppo negli anni ha compiuto crimini feroci contro la popolazione ugandese, fra cui l’amputazione di arti e il reclutamento di soldati bambini. Il suo leader Joseph Kony, che divenne molto famoso in seguito a una discussa campagna di sensibilizzazione nel 2012, è ancora latitante.

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