• Italia
  • Venerdì 25 ottobre 2024

Lo stabilimento di Bologna dove mercoledì c’era stata un’esplosione chiuderà a tempo indeterminato

Era crollato un capannone ed erano morte due persone: è stata aperta un'indagine per omicidio colposo contro ignoti

Un carabiniere di fronte allo stabilimento di Toyota Material Handling, a Bologna il 24 ottobre 2024 (Michele Nucci / LaPresse)
Un carabiniere di fronte allo stabilimento di Toyota Material Handling, a Bologna il 24 ottobre 2024 (Michele Nucci / LaPresse)

Lo stabilimento di Bologna di Toyota Material Handling – dove mercoledì pomeriggio l’esplosione di un macchinario ha causato il crollo di un capannone e la morte di due lavoratori e 13 feriti – ha chiuso a tempo indeterminato. Ha sospeso tutte le attività produttive e logistiche dello stabilimento di Borgo Panigale, dov’è avvenuto l’incidente, anche quelle che coinvolgono lavoratori da remoto. Resterà invece in funzione lo stabilimento di Crespellano, sempre in provincia di Bologna.

In un incontro con i sindacati l’azienda – che produce carrelli elevatori per il gruppo giapponese Toyota – ha concordato di mettere in cassa integrazione tutti gli 850 dipendenti dello stabilimento, e si è impegnata a garantire ai dipendenti la retribuzione piena per tutto il periodo in cui resterà chiuso: coprirà dunque la differenza con l’importo della cassa integrazione, che solitamente raggiunge circa l’80 per cento dello stipendio, e fornirà un servizio di sostegno psicologico.

Al momento dell’esplosione, avvenuta intorno alle 17:20 di mercoledì, c’erano circa 300 persone al lavoro. Le cause dell’incidente non sono ancora chiare: sarebbe esploso uno scambiatore, un componente del sistema di condizionamento dell’aria, che avrebbe poi provocato il crollo del capannone. La procura di Bologna ha intanto messo sotto sequestro lo stabilimento e aperto un’indagine per omicidio colposo e lesioni colpose.

Le indagini per ora sono contro ignoti, e dovranno accertare eventuali responsabilità dell’azienda. Gian Pietro Montanari, membro dell’assemblea generale della FIOM, il sindacato dei metalmeccanici interno alla CGIL, ha detto al Resto del Carlino che era già stato previsto uno sciopero per il giorno successivo all’incidente «proprio per la questione della sicurezza» nello stabilimento: ha aggiunto che in passato nello stabilimento c’erano state situazioni «dove si è ritenuto che l’azienda non facesse abbastanza per il rispetto delle procedure» relative alla sicurezza sul lavoro, senza però specificare maggiormente.

I sindacati dei metalmeccanici hanno indetto per la giornata di venerdì uno sciopero di otto ore nel territorio metropolitano di Bologna, senza però cortei a causa delle condizioni meteorologiche e dei danni per l’alluvione della settimana scorsa.