Kamala Harris e Barack Obama hanno fatto il loro primo comizio assieme
È successo in Georgia, uno degli stati in bilico, e ha mostrato come l'ex presidente sia diventato il più prezioso alleato della candidata Democratica
Giovedì sera poco fuori Atlanta, nello stato della Georgia, la candidata del Partito Democratico americano Kamala Harris e l’ex presidente Barack Obama hanno tenuto il loro primo comizio insieme, a pochi giorni dalle elezioni del 5 novembre. Oltre a Obama, al comizio di Atlanta erano presenti molte altre persone celebri, come il cantante Bruce Springsteen e l’attore Samuel L. Jackson: è un segnale che in questi ultimi giorni di campagna elettorale Harris sta cercando di sfruttare i molti personaggi famosi che la sostengono per dare energia al suo elettorato, in un momento in cui i sondaggi la danno in parità con Donald Trump.
Venerdì, tra le altre cose, Harris farà un comizio con Beyoncé a Houston, in Texas.
Ma è Barack Obama a essersi rivelato l’alleato più influente di Harris, e quello su cui la campagna elettorale della vicepresidente sta facendo maggiore affidamento: in queste ultime settimane Obama ha tenuto numerosi comizi (senza Harris) in cui ha usato il suo noto carisma per cercare di convincere a votare per Harris alcune delle categorie di elettori che nel 2008 e nel 2012 avevano votato per lui, ma che oggi sono più scettiche: in particolare gli elettori afroamericani e i latinos.
Al comizio di giovedì che si è tenuto a Clarkston, una città subito fuori Atlanta, Obama ha presentato Harris, di fatto, come la persona che ha raccolto la sua eredità politica: «Insieme abbiamo la possibilità di scegliere una nuova generazione di leader per questo paese, e cominciare a costruire un’America migliore, più forte, più giusta e fiduciosa», ha detto. Durante il suo discorso, molto spesso il pubblico ha gridato: «Yes we can!», il celebre slogan della campagna elettorale del 2008.
Obama ha anche attaccato Trump definendolo un pericolo per la democrazia, in linea con la nuova e più cupa strategia di comunicazione del comitato di Harris: «Soltanto perché ogni tanto fa cose divertenti non significa che la sua presidenza non sarebbe pericolosa», ha detto.
Anche Harris, nel suo discorso, ha presentato Trump come una figura autoritaria e pericolosa, che non ha le minime qualità morali per diventare presidente, e questo tema è diventato comune a tutto il comizio: Bruce Springsteen ha definito Trump un «tiranno americano».
Harris e Obama si conoscono da tempo. Lei sostenne la campagna di Obama per le primarie Democratiche nel 2008, quando Obama sconfisse Hillary Clinton per poi diventare presidente. Da allora il rapporto tra i due è rimasto piuttosto stretto.
Dopo aver ottenuto la candidatura del Partito Democratico, Harris ha assunto nel proprio comitato elettorale numerosi ex consiglieri di Obama. Ha inoltre adottato una strategia comunicativa simile a quella dell’ex presidente: anziché mettere in evidenza la propria identità di donna (come fece per esempio Hillary Clinton nel 2016) e di persona nera, Harris si è presentata come una forte sostenitrice della classe media e dei lavoratori, senza badare troppo a questioni identitarie. È più o meno quello che fece Obama nel 2008.
In queste ultime settimane in cui ha tenuto comizi per conto di Harris (questa settimana ne ha fatto uno con il cantante Eminem), Obama ha adottato una strategia duplice: da un lato ha cercato di convincere i suoi sostenitori storici a votare per Harris, anche usando una retorica piuttosto dura; dall’altro ha cercato di provocare e sminuire Donald Trump, definendolo un «frignone» e dicendo che agisce «da pazzo», tra le altre cose. Trump, che è molto sensibile alle critiche personali, negli scorsi giorni ha definito Obama «un vero imbecille».
Harris, Obama e le altre celebrity hanno parlato ad Atlanta davanti a 23 mila persone. La Georgia è uno degli stati in bilico, e tra i più importanti per i Democratici: Biden vinse in Georgia per meno di 13 mila voti, e quella fu la prima volta che un candidato Democratico vinse nello stato dal 1992. Oggi entrambi i comitati elettorali stanno investendo milioni di dollari in spot pubblicitari e attività di volantinaggio, e i candidati hanno tenuto numerosi comizi in pochi giorni.