La partita di calcio Bologna-Milan di sabato è stata rinviata a causa dei danni dell’alluvione della settimana scorsa

(Michele Nucci / LaPresse)
(Michele Nucci / LaPresse)

La partita tra Bologna e Milan, che si sarebbe dovuta giocare sabato 26 ottobre allo stadio Dall’Ara di Bologna, è stata rinviata a data da destinarsi. Giovedì pomeriggio il sindaco Matteo Lepore aveva disposto il rinvio della partita con un’ordinanza comunale, e il Comune di Bologna aveva dato comunicazione del rinvio dandolo per certo. La Lega Calcio Serie A, però, sosteneva che l’ordinanza fosse un’iniziativa autonoma che il sindaco aveva preso senza consultarsi con il prefetto, e che la decisione spettasse invece a quest’ultimo. Venerdì la Lega e il Milan hanno insistito per cercare di far giocare la partita, proponendo di farla disputare in campo neutro o a porte chiuse, cioè senza tifosi e in uno stadio di un’altra squadra, soprattutto perché sarebbe stato complicato recuperarla in futuro per l’affollamento delle partite nel calendario.

Il Milan e il Bologna giocano infatti entrambe in Champions League e nei prossimi due mesi non c’è una data utile per il recupero. Il Como e l’Empoli, che questo weekend giocano in trasferta, avevano dato disponibilità a far giocare Bologna-Milan nel loro stadio, in accordo con i rispettivi comuni (sempre a porte chiuse), ma alla fine non è stato possibile per problemi organizzativi, e la partita è stata ufficialmente rinviata. Uscendo dalla riunione con la Lega, il presidente del Milan Paolo Scaroni l’ha definita «una decisione incomprensibile» e ha contestato il fatto che il sindaco di Bologna abbia dichiarato lo stadio inagibile anche a porte chiuse.

Estese aree del centro e della periferia di Bologna stanno ancora gestendo i danni provocati dalla violenta alluvione in Emilia-Romagna lo scorso fine settimana. A porte aperte, la partita tra Bologna e Milan avrebbe portato allo stadio – che è in via Andrea Costa, una delle zone più colpite della città – circa 35mila spettatori e avrebbe richiesto la chiusura del traffico, interferendo secondo il Comune con le operazioni di rimozione del fango e, in generale, di ripristino della normalità in quella zona della città.