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  • Venerdì 25 ottobre 2024

Il peggior caso di abusi online su minori nel Regno Unito

Alexander McCartney è stato condannato all'ergastolo per aver raggirato a scopo sessuale decine di ragazzine e per l'omicidio colposo di una di loro, che si è suicidata

Foto segnaletica di Alexander McCartney (Police Service of Northern Ireland)
Foto segnaletica di Alexander McCartney (Police Service of Northern Ireland)

Venerdì nel Regno Unito Alexander McCartney, uno studente 26enne dell’Irlanda del Nord, è stato condannato all’ergastolo con un periodo minimo di 20 anni di carcere per aver ricattato e abusato sessualmente online di decine di bambine e ragazze minorenni e per l’omicidio colposo di una di loro: la 12enne Cimarron Thomas, che si è uccisa mentre lui la stava ricattando. McCartney era già in carcere in custodia cautelare dal 2019.

I giornali britannici hanno descritto quello di McCartney come il peggior caso di abusi sessuali su minori nel Regno Unito in cui è stata usata la tecnica del “catfishing”, cioè il raggiro online di qualcuno spacciandosi per qualcun altro. La polizia dell’Irlanda del Nord, che si è occupata delle indagini, ritiene che fra il 2013 e il 2019 McCartney abbia avuto contatti con 3.500 ragazze di età compresa fra i 10 e i 16 anni provenienti da tutto il mondo: il processo si è concentrato su 70 di questi casi, per un totale di 185 capi d’accusa.

Utilizzando 64 dispositivi diversi McCartney aveva creato decine di profili falsi e contattato, principalmente su Snapchat, ragazze minorenni in almeno 30 paesi fingendo di essere una loro coetanea. Dopo aver ottenuto la loro fiducia chiedeva loro delle foto intime e una volta ottenute le ricattava per averne di più esplicite, minacciandole di inviare le foto già in suo possesso ad amici e parenti. In alcuni casi le costringeva a coinvolgere fratelli o sorelle più piccole e animali domestici, e condivideva queste foto online con altri pedofili.

Nel 2018 la 12enne Cimarron Thomas, che abitava in West Virginia, negli Stati Uniti, si è uccisa mentre McCartney le stava chiedendo di coinvolgere la sorella minore negli abusi, minacciando di pubblicare le sue foto online se non l’avesse fatto. Thomas aveva detto a McCartney che si sarebbe uccisa se lui non avesse smesso, ma lui aveva detto che non gli interessava e lei si era suicidata utilizzando un’arma da fuoco regolarmente detenuta dai suoi genitori mentre era online.

Pur trattandosi di un suicidio, la dinamica ha portato il tribunale a condannare McCartney per omicidio colposo, reato di cui si è dichiarato colpevole. È la prima volta nel Regno Unito che una persona viene condannata per aver commesso questo reato contro qualcuno che si trovava in un altro paese.

McCartney non è stato arrestato per il caso di Thomas ma per una denuncia di una ragazzina di 13 anni residente in Scozia. La polizia scozzese aveva iniziato ad occuparsi del caso ma l’aveva riferito alla polizia dell’Irlanda del Nord a marzo del 2019, quando si era resa conto che gli abusi riguardavano persone in molti altri paesi e che erano perpetrati da una persona che abitava in Irlanda del Nord. McCartney era stato infine arrestato a luglio dello stesso anno e rimarrà in carcere almeno fino al 2039.

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Se hai bisogno di aiuto o sostegno qui c’è l’elenco di tutti i numeri telefonici dei centri antiviolenza della rete Di.Re. È anche possibile chiamare il numero antiviolenza e stalking 1522, gratuito, attivo 24 ore su 24 con un’accoglienza disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. In entrambi i casi si riceveranno indicazioni da persone che hanno l’esperienza e la formazione più completa per occuparsi di questa questione. È anche possibile, di fronte a una situazione di emergenza, chiamare i carabinieri o la polizia al 112.