Un tribunale europeo ha annullato una multa da oltre un miliardo di euro contro Intel, dopo una lunghissima vicenda legale

(Andrej Sokolow/dpa)
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La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha annullato in via definitiva una condanna per condotta anticoncorrenziale contro l’azienda informatica Intel, e ha annullato una multa da un miliardo e 60 milioni di euro che era stata condannata a pagare nel 2009. Il caso era stato aperto nel 2000 in seguito a una denuncia di un concorrente e ha avuto una storia molto complicata.

Intel era stata accusata di aver influenzato illecitamente i clienti per spingerli a non rivolgersi ad altre aziende produttrici di chip, in due modi: offrendo sconti ai produttori di computer che acquistavano componenti informatici solo da lei, e pagandoli per ostacolare la messa in vendita di computer che contenevano componenti prodotti dai concorrenti di Intel (una pratica definita “restrizioni nude“).

Nel 2009 fu condannata a pagare la multa da oltre un miliardo di euro. Nel 2014 perse un ricorso al Tribunale dell’Unione Europea, che però fu accolto nel 2017 dalla Corte di giustizia dell’Unione, che rimandò il caso al Tribunale. Questo nel 2022 si espresse parzialmente in favore di Intel, annullando la multa da oltre un miliardo ma stabilendone un’altra da 376 milioni di euro per la pratica delle restrizioni nude. Il ricorso dell’accusa contro questa sentenza è stato respinto giovedì, mentre la sentenza definitiva sulla multa più piccola deve ancora essere pronunciata.