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  • Giovedì 24 ottobre 2024

Justin Trudeau sta perdendo l’appoggio di una parte del suo partito

Il primo ministro canadese è sempre più impopolare, e ora a chiedere le sue dimissioni sono anche alcuni parlamentari Liberali

Justin trudeau di profilo che parla a un microfono con una mano sollevata all'altezza del volto. Lo sfondo è nero, con a sinistra una bandiera del Canada rossa e bianca
Justin Trudeau a ottobre del 2024 (Sean Kilpatrick/The Canadian Press via AP)

Mercoledì una ventina di deputati del Partito Liberale canadese hanno chiesto al proprio leader Justin Trudeau di dimettersi dal ruolo di primo ministro del Canada, a causa della sua crescente impopolarità nel paese. La notizia è stata raccontata da diversi giornali canadesi citando fonti anonime: la richiesta sarebbe arrivata con una lettera firmata da diversi parlamentari e letta ad alta voce durante una riunione a cui era presente anche Trudeau. Questi parlamentari avrebbero dato a Trudeau tempo per pensare fino al 28 ottobre, hanno scritto i giornali, ma senza specificare cosa succederebbe nel caso in cui lui decidesse di rimanere.

Per il momento nessun deputato del partito ha preso apertamente le distanze da Trudeau.

Il Partito Liberale e il governo di Trudeau sono profondamente in crisi da diverso tempo: secondo i sondaggi di CBC News, il 23% dei canadesi oggi appoggia il partito, una percentuale molto inferiore a quella registrata per il Partito Conservatore, di centrodestra e all’opposizione, che ha oltre il 42% dei consensi.

I Conservatori chiedono ormai insistentemente di andare a elezioni anticipate, ma Trudeau si è sempre opposto. Vuole rimanere in carica fino a ottobre del 2025, quando scadrà il suo mandato e ci saranno quindi le elezioni. Ora però anche parte del suo partito, il Partito Liberale, è preoccupata che aspettare così a lungo possa far crollare ulteriormente i consensi.

Justin Trudeau è primo ministro del Canada da nove anni. Fu eletto per la prima volta nel 2015 e da allora il suo partito ha vinto le elezioni due volte di seguito. Dal 2019 però non ha la maggioranza in parlamento e nonostante una buona ripresa del paese dopo la pandemia da Covid-19 i consensi nei suoi confronti hanno continuato a scendere.

La maggior parte dei canadesi sostiene che il paese sia in crisi: critica soprattutto l’alto tasso di disoccupazione e l’alto costo delle case nelle grandi città. Oggetto di critiche sono anche le politiche migratorie promosse dal governo, che dopo aver agevolato l’entrata nel paese di moltissimi lavoratori stranieri da qualche tempo sta facendo diversi passi indietro.

La situazione è peggiorata quest’estate, quando il partito ha perso in due elezioni speciali per rinnovare due seggi del parlamento che reputava sicuri. A settembre Trudeau ha perso il sostegno del Nuovo Partito Democratico (NDP), un partito a sinistra dei Liberali che finora aveva dato un prezioso appoggio esterno al governo di minoranza. L’NDP non ha appoggiato le successive due mozioni di sfiducia contro il governo presentate dai Conservatori, ma non è chiaro come Trudeau possa andare avanti senza i voti necessari per far passare qualsiasi legge.

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