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  • Giovedì 24 ottobre 2024

Il più grosso attacco israeliano su Beirut dell’ultimo mese

Sono state colpite diverse zone nel sud della capitale del Libano, dove Israele ritiene ci siano bunker di Hezbollah

L'attacco israeliano di mercoledì sera sul quartiere di Dahieh, a Beirut (AP Photo/Hussein Malla)
L'attacco israeliano di mercoledì sera sul quartiere di Dahieh, a Beirut (AP Photo/Hussein Malla)

Tra mercoledì sera e le prime ore di giovedì Israele ha compiuto una serie di bombardamenti su Beirut, i più intensi e violenti da quando il 23 settembre scorso l’esercito israeliano aveva ucciso quasi 500 persone in un solo giorno. I media libanesi hanno riferito che ci sono stati almeno 17 attacchi israeliani, che hanno colpito e distrutto sei palazzi in diverse zone periferiche nel sud della capitale del Libano, dove Israele ritiene ci siano bunker e strutture militari del gruppo politico e militare Hezbollah.

Di solito prima di effettuare simili attacchi l’esercito israeliano avverte la popolazione locale per permettere l’evacuazione delle zone che intende colpire: questa volta però per i primi tre attacchi, compiuti intorno alle 21 locali, non ha diffuso nessun avvertimento.

Al momento non si hanno notizie chiare dei danni causati dagli attacchi: nei palazzi colpiti e distrutti si sono sviluppati grandi incendi, ma non si sa se in quel momento fossero stati già evacuati o se ci fossero persone all’interno.

– Leggi anche: Le foto e i video di una bomba israeliana che distrugge un palazzo a Beirut

Tra gli altri è stato attaccato anche Dahieh, quartiere meridionale che Israele ritiene sia il centro di comando di Hezbollah, e che era già stato ripetutamente colpito nelle scorse settimane. L’area di Dahieh, che fino a un mese fa era molto densamente popolata, è ormai pressoché disabitata: da quando Israele ha cominciato ad attaccare il quartiere i civili sono andati via, e in gran parte sono fuggiti verso il centro di Beirut.

Dahieh è anche il quartiere dove a fine settembre Israele uccise con un bombardamento il capo del gruppo, Hassan Nasrallah. Viene spesso definito la “roccaforte di Hezbollah”, dato che il gruppo lo controlla quasi completamente, ma in realtà è una zona molto più eterogenea: le oltre 500mila persone che lo abitavano non sono tutte riconducibili a Hezbollah.

– Leggi anche: Che posto è Dahieh, a Beirut

Nel frattempo mercoledì Israele ha continuato a colpire anche altre città nel sud del Libano, in particolare Tiro, la quarta più grande e popolosa del paese, nonché la più vicina al confine con Israele. L’esercito israeliano ha attaccato anche la vicina Maarakeh, dove ha ucciso tre persone. Sempre mercoledì Hezbollah ha sparato una serie di razzi verso Israele, che però sono stati tutti intercettati e non hanno provocato danni.