Il più grande sindacato dei lavoratori di Boeing degli Stati Uniti ha detto che continuerà lo sciopero iniziato a metà settembre
Mercoledì l’International Association of Machinists and Aerospace Workers (IAM), sindacato che rappresenta circa 33mila lavoratori di Boeing, ha detto di aver respinto la proposta di un nuovo contratto collettivo e che perciò continuerà lo sciopero iniziato lo scorso 12 settembre. Il contratto proposto da Boeing, grande azienda statunitense che produce aerei civili e militari, è stato è stato respinto dal 64 per cento degli iscritti al sindacato, che lo hanno giudicato inadeguato.
«Ci sono conseguenze quando un’azienda maltratta i suoi lavoratori anno dopo anno» ha detto Jon Holden, presidente del sindacato. «C’è molto altro lavoro da fare. Lotteremo per tornare a discuterne e perché le richieste degli iscritti vengano accolte il più rapidamente possibile». Lo sciopero in corso è il primo dal 2008 ed era stato deciso a causa del mancato raggiungimento di un accordo con la dirigenza dell’azienda per la formulazione di un contratto collettivo quadriennale.
Secondo il sindacato il contratto proposto non includeva una serie di tutele, tra cui aumenti di stipendi, maggiore sicurezza sul lavoro e il ripristino di una serie di benefici pensionistici persi negli ultimi anni. Lo sciopero ha causato l’interruzione delle operazioni di produzione di Boeing nella zona di Seattle, nello stato di Washington, quella in cui si concentra la maggior parte della produzione di aerei commerciali dell’azienda.