È stata archiviata una causa civile per stupro nei confronti del regista Roman Polanski

(Adam Nurkiewicz/Getty Images)
(Adam Nurkiewicz/Getty Images)

Martedì è stata archiviata una causa civile per stupro che una donna aveva intentato lo scorso anno nei confronti del regista polacco Roman Polanski. L’avvocato di Polanski, Alexander Rufus-Isaacs, ha detto all’agenzia AFP che la causa è stata formalmente archiviata grazie a un accordo che le parti avevano raggiunto «con reciproca soddisfazione» già la scorsa estate.

I fatti contestati dalla donna, che negli atti viene chiamata con lo pseudonimo Jane Doe, risalgono al 1973. Secondo l’accusa, il regista avrebbe portato a cena la donna – che ai tempi era minorenne – e dopo averla fatta ubriacare con della tequila l’avrebbe riaccompagnata nel suo appartamento per poi stuprarla.

Polanski, che ha 91 anni ed è considerato uno dei più importanti e influenti registi viventi, è accusato di violenza sessuale nei confronti di una minorenne nel 1977 a Los Angeles, dove il regista viveva. All’epoca Polanski ammise di aver avuto un rapporto sessuale con Samantha Geimer quando lei aveva solo 13 anni, e aveva passato 42 giorni in prigione: era poi stato liberato in anticipo, e aveva cercato di ottenere un accordo per una pena con la condizionale. Dopo aver capito che questo accordo non sarebbe stato possibile, nel 1978 fuggì in Francia, dove ha quasi sempre vissuto da allora. Avendo la cittadinanza francese non può essere estradato negli Stati Uniti, e il processo per quell’accusa non è mai cominciato, nonostante le richieste del regista di essere processato in contumacia (ossia senza costituirsi in giudizio).