Il procuratore generale dell’Ucraina si è dimesso per uno scandalo sui certificati medici falsi per evitare il servizio militare
Martedì il procuratore generale dell’Ucraina, Andrii Kostin, si è dimesso al termine di una riunione del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa convocata dal presidente Volodymyr Zelensky. Il tema della riunione erano i casi di corruzione per evitare il servizio militare obbligatorio (dalla scorsa primavera l’età di leva è stata abbassata da 27 a 25 anni). In particolare, Kostin si è preso la responsabilità di uno scandalo che ha coinvolto diversi funzionari governativi, che hanno abusato del loro ruolo per ottenere falsi certificati di invalidità, ed evitare quindi di essere reclutati dall’esercito.
Dopo un’inchiesta giornalistica, l’ufficio di Kostin aveva scoperto che nella regione occidentale di Khmelnytskyi 61 procuratori avevano certificati di questo tipo: 50 di loro da prima della guerra. Le sue dimissioni, date su richiesta di Zelensky, andranno ratificate dal parlamento, dove il presidente ha la maggioranza.
Zelensky ha chiesto al suo governo di riformare il sistema in modo che le valutazioni sull’esenzione dalla leva vengano riesaminate entro tre mesi dalla loro emissione. Martedì ci sono stati cambiamenti anche tra dirigenti della commissione centrale che stabilisce l’idoneità al servizio militare. Sempre martedì i servizi segreti interni ucraini (SBU) hanno detto che stanno indagando 64 commissari medici statali per presunte irregolarità e che sono stati annullati 4mila certificati di invalidità falsi.
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