Dieci poliziotti sono indagati per le cariche contro alcuni studenti a un corteo pro Palestina a Pisa a febbraio

poliziotti in assetto antisommossa che manganellano i manifestanti
Un'immagine degli scontri (ANSA)

Dieci poliziotti sono indagati per eccesso colposo di legittima difesa e lesioni colpose per gli scontri in un corteo studentesco pro Palestina tenutosi il 23 febbraio a Pisa. Quindici studenti e due poliziotti furono feriti: le immagini della carica della polizia sugli studenti suscitarono molta impressione e causarono ampie polemiche contro il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Ne parlò anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dicendo che «con i ragazzi i manganelli sono un fallimento». Secondo quanto scrive il Corriere della Sera gli indagati sarebbero 7 agenti di polizia e 3 funzionari.

A Pisa il corteo dei manifestanti pro Palestina era partito da piazza Dante e a un certo punto aveva imboccato via san Frediano, una strada molto stretta che sbuca su piazza dei Cavalieri, dove ha sede la Scuola Normale. Lì i manifestanti, dopo aver trovato la strada sbarrata da un veicolo della polizia e da agenti in tenuta antisommossa, avevano provato ad avanzare pacificamente e con le mani alzate: a quel punto la polizia aveva deciso per una «carica di alleggerimento», un’azione fisica volta a ridurre la pressione del corteo e a sgomberare la folla. In realtà, con il corteo bloccato nella strettoia di via San Frediano, i poliziotti avevano manganellato con violenza gli studenti, e non si erano limitati a farli indietreggiare ma li avevano anche inseguiti mentre scappavano.

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