Il governo ha preso molto male un rapporto del Consiglio d’Europa sulla polizia
Dove si parla di diffuso razzismo e di “profilazione razziale” tra la polizia: secondo Giorgia Meloni sono «ingiurie»
Martedì la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI), istituita dal Consiglio d’Europa – un organo indipendente che non ha a che fare con l’Unione Europea e si occupa di democrazia e diritti umani – ha pubblicato un rapporto riguardante l’Italia. È un rapporto che l’ECRI pubblica occasionalmente (l’ultima volta era stata nel 2016) ed è stato molto commentato e criticato dal governo italiano per via di un passaggio in cui si parla di un diffuso razzismo tra la polizia in Italia.
Va specificato che per via della natura della commissione, che non ha alcun ruolo giuridico, il rapporto è una valutazione tecnica che non ha dirette ripercussioni sull’Italia. Ciononostante le critiche mosse alla polizia italiana sono state molto contestate dal governo, ma indirettamente anche dal presidente della Repubblica.
Nel rapporto si dice che durante la sua visita in Italia la delegazione dell’ECRI è venuta a conoscenza di «molte testimonianze sulla profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine in particolare verso la comunità Rom e le persone di origine africana». Si dice inoltre che le autorità non sembrano «essere consapevoli dell’entità del problema, e non considerano la profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale». Per questo motivo l’ECRI ha raccomandato al governo italiano di effettuare uno studio completo e indipendente, «con l’obiettivo di individuare e affrontare qualsiasi pratica di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine che riguardi in particolare i Rom e le persone di origine africana».
Subito dopo la pubblicazione del rapporto ci sono state diverse reazioni da parte del governo italiano, a cominciare dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che sui suoi profili social ha scritto: «L’ECRI, organo del Consiglio d’Europa, accusa le forze di polizia italiane di razzismo? Le nostre forze dell’ordine sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni».
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È intervenuto poi il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, secondo cui «è inaccettabile che un’organizzazione internazionale, di cui non tutti hanno ancora ben compreso il ruolo, insulti donne e uomini che con dedizione ogni giorno mettono a rischio la loro vita per garantire la sicurezza dei cittadini». Anche il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha criticato molto duramente il rapporto, dicendo: «Se a questi signori (riferito ai membri dell’ECRI, ndr) piacciono tanto Rom e clandestini, se li portino tutti a casa loro a Strasburgo».
Nel pomeriggio di giovedì anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato il rapporto: ha fatto sapere di aver telefonato al capo della polizia, il prefetto Vittorio Pisani, «esprimendogli lo stupore per le affermazioni contenute nel rapporto della Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa e ribadendo stima e vicinanza alle forze di polizia».
Nel documento pubblicato martedì l’ECRI specifica che i rapporti della commissione «non sono frutto di indagini o prove testimoniali» ma «analisi basate su informazioni raccolte da un’ampia varietà di fonti». L’ECRI dice anche che gli studi «si basano su numerose fonti scritte nazionali e internazionali» e che «la visita in loco fornisce l’occasione di incontrare direttamente le parti interessate (governative e non), al fine di raccogliere informazioni dettagliate».
La commissione effettua rapporti di questo tipo per tutti i paesi europei, e le raccomandazioni che fa ai governi non sono vincolanti in nessun modo, dato che l’organo non ha poteri normativi. Raccomandazioni simili riguardanti episodi di profilazione razziale da parte della polizia erano state fatte anche alla Germania nel 2019. In quel caso non c’erano state critiche alla commissione da parte del governo, anzi l’agenzia governativa antidiscriminazione aveva accolto positivamente le raccomandazioni, e sostenuto che si dovesse fare di più per migliorare l’operato delle forze dell’ordine.