Israele ha accusato Hezbollah di nascondere moltissimo denaro sotto a un ospedale
Secondo l'esercito israeliano in un bunker ci sarebbe l'equivalente di circa mezzo miliardo di euro
Lunedì sera il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha accusato il gruppo militare e politico libanese Hezbollah di nascondere l’equivalente di circa mezzo miliardo di euro sotto a un ospedale alla periferia di Beirut, la capitale del Libano. Hagari lo ha detto dopo che nella notte tra domenica e lunedì Israele aveva condotto un grosso bombardamento contro le filiali di Al-Qard Al-Hassan, gruppo bancario legato ad Hezbollah, considerato da Israele uno dei principali strumenti con cui si finanzia il gruppo libanese.
Hagari ha detto che il bunker dove sarebbe nascosto il denaro di Hezbollah non è stato bombardato, ma ha invitato le autorità libanesi e le organizzazioni internazionali a impedire a Hezbollah di usare quel denaro «per attaccare Israele» e a confiscarlo.
Hagari ha detto che, in base a informazioni dell’intelligence israeliana, il denaro si troverebbe sotto all’ospedale Al-Sahel, nel quartiere di Dahieh, alla periferia sud di Beirut. È un quartiere con una forte presenza di Hezbollah, e in queste settimane è stato bombardato quasi completamente da Israele. Tra le altre cose è il quartiere dove a fine settembre Israele aveva ucciso con un bombardamento il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah.
Secondo Hagari, nel bunker ci sarebbe «almeno mezzo miliardo di dollari in banconote e oro (circa 460 milioni di euro, ndr)». Non ha fornito prove delle sue accuse, e si è limitato a mostrare in un video una mappa animata del luogo: ha detto anche che il bunker sarebbe stato usato in passato come nascondiglio di Nasrallah. Fadi Alameh, il direttore dell’ospedale, ha respinto tutte le accuse di Hagari parlando con l’agenzia di stampa Reuters: ha inoltre invitato l’esercito libanese a ispezionare l’ospedale per dimostrare che non c’è nessun bunker.
Lunedì sera, poco dopo il comunicato di Hagari, Israele ha emanato un ordine di evacuazione rivolto alle persone che vivevano nel raggio di 500 metri da alcuni edifici identificati come sedi e depositi di Hezbollah, sempre nel quartiere di Dahieh. Poi ha ricominciato a bombardare la zona: ha ucciso almeno 13 persone e ne ha ferite 57. Uno degli attacchi, che secondo i media libanesi sono stati in tutto 13, ha colpito il parcheggio di un importante ospedale pubblico, l’ospedale universitario Rafik Hariri. L’edificio non è stato colpito ma non era stato indicato dall’esercito israeliano come uno dei luoghi da evacuare.